“La decisione della Provincia di Avellino di affidare all’esterno il servizio di supporto alla gestione dei servizi della biblioteca Capone ci trova assolutamente contrari. Utilizzare una cooperativa in sostituzione del personalattuale, con conseguente marginalizzazione di quest’ultimo, è inaccettabile. Non lo condividiamo, e ci opporremo con tutte le nostre forze per impedirlo”. Massimo Imparato, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Irpinia-Sannio, attacca frontalmente l’ente.
“Addirittura nel provvedimento presidenziale – aggiunge – si sottolinea che con questa scelta si evita il ricorso ad istituti contrattuali molto onerosi per la Provincia. In pratica si contesta anche il contratto di lavoro, che ha forza di legge. Siamo all’assurdo!”. Sulla vicenda interviene anche il massimo vertice regionale del sindacato. Lorenzo Medici, leader della FP Campania, è caustico. “Basta – dice – con la privatocrazia diffusa nella nostra regione, che soprattutto nella sanità e nei servizi pubblici locali sta diventando una scelta. La motivazione della decisione assunta parla di miglioramento della fruizione pubblica. Che significa? Che gli addetti di oggi non sono all’altezza? Ci aspettiamo delle spiegazioni, perché ormai siamo di fronte a comportamenti che da un lato depauperano il patrimonio di esperienze e di conoscenze in possesso dei dipendenti pubblici, e, dall’altro, finiscono per diventare una alternativa, spesso molto più costosa per noi contribuenti, ai concorsi, previsti dalla norma per il pubblico impiego, ai quali si deve ricorrere per coprire i vuoti in organico prodotti dai pensionamenti. Chiederemo conto – conclude Medici
– agli organi competenti per capire a che servono queste esternalizzazioni e, soprattutto, a chi giovano”