Gli studenti irpini scendono in piazza: si continua a non investire sull’istruzione. E il sistema scolastico italiano è in crisi

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Si mobilita la scuola irpina. Il 2 febbraio gli studenti scendono in piazza per ridare priorità alla scuola. “La situazione del sistema scolastico italiano è pietosa – si legge nella nota degli studenti – edilizia scolastica spesso inadeguata, indifferenza riguardo la pressione psicologica spesso causa di suicidio tra gli studenti, carenza di materiali, aumento delle tasse scolastiche, sfruttamento degli studenti da parte delle aziende tramite PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), programmi scolastici obsoleti, repressione nei confronti di chi lotta per un sistema e una società migliore. Ciò è quanto accade in tutta Italia, e anche nella nostra provincia. Di fronte ai continui affronti e tagli da parte del governo alla scuola pubblica, di fronte alla retorica vuota della meritocrazia e ai continui soprusi e ingiustizie che il popolo studentesco è costretto a subire in silenzio, non possiamo restare indifferenti. Un governo che invece di destinare fondi all’istruzione, preferisce alimentare le guerra in Ucraina e il genocidio in Palestina”.

Di qui la convocazione da parte del Collettivo Studentesco Irpino di una mobilitazione studentesca provinciale “che possa coinvolgere non solo tutte le studentesse e studenti medi di Avellino, ma anche della provincia, spesso dimenticata e bistrattata. E’ giunto il momento di agitarsi per far sentire la nostra disapprovazione nei confronti di questo sistema scolastico, per manifestare la nostra volontà di cambiamento per una scuola realmente pubblica, laica e solidale. Quella del 2 febbraio dovrà essere una grande mobilitazione provinciale che possa riportare all’attenzione i temi della scuola, e ribadire la necessità della lotta intersezionale (scuola, lavoro, diritti, pace e solidarietà con il popolo palestinese)”