Grottaminarda. Continua il botta e risposta tra i due schieramenti che siedono a palazzo Portoghesi, sede del consiglio comunale della cittadina ufitana. Un argomento, e sempre quello, ha scatenato la polemica tra la Rinascita e L’Ulivo-Liberi e Democratici.
I due leader, Marcantonio Spera, sindaco eletto poco più di un anno fa, e Vincenzo Barrasso, non ci vanno piano sulla questione della delibera fantasma per i lavori di riqualificazione di contrada Marmore. Lavoro che risale a cinque anni fa, ma che solo adesso si scopre illegittimo, quando un’altra amministrazione era seduta negli uffici di via Aldo Moro.
Mentre Barrasso, intanto, incalza il primo cittadino ricordandogli che, in quel periodo, faceva parte della maggioranza, Spera risponde.
E spiega:”Il capogruppo dell’opposizione si scatena sul profilo facebook de L’Ulivo – Liberi e Democratici sulla vicenda relativa all’appalto dei lavori di messa in sicurezza della strada Marmore. Sembra meravigliato del mio silenzio sulla questione e non è sfiorato dal dubbio che, per dare più ampie spiegazioni sulla vicenda, dovrei inevitabilmente rendere pubblici gli esiti di un procedimento disciplinare a carico di un dipendente comunale. Esiti che, come l’avvocato Barrasso ci insegna, debbono invece restare riservati.
Senza violare obblighi di riservatezza, posso qui rammentare che la progettazione, l’approvazione del progetto, l’indizione della gara, la valutazione delle offerte e l’aggiudicazione definitiva sono tutte avvenute nell’epoca dell’Amministrazione Cobino. Affinché il capogruppo dell’opposizione non si disturbi a fare il solito – usurato – richiamo, rammento anche che di quell’Amministrazione facevo parte, senza occuparmi di appalti, e ne sono uscito dandone conto alla cittadinanza.
Quando l’Amministrazione da me presieduta si è insediata ha rilevato che dall’aggiudicazione definitiva erano trascorso più di sei mesi senza pervenire alla stipula del contratto. Di questo abbiamo prontamente chiesto conto al Responsabile competente ed abbiamo più volte reiterato la richiesta senza ottenere risposte soddisfacenti, sino al punto in cui siamo stati costretti a chiedere l’avvio di un procedimento disciplinare, il cui esito – ripeto – non può essere reso pubblico.
Sono preoccupato, insieme all’Amministrazione che presiedo, per la possibile perdita del finanziamento dell’opera, ma non fino al punto da consigliare o imporre ai funzionari su cui gravano le relative responsabilità di sorvolare sulle irregolarità rilevate. Anche perché, ove il finanziamento dovesse essere conservato senza rimediare a tali irregolarità, il finanziamento potrebbe essere perduto lo stesso con debiti a carico dell’Amministrazione.
Al capogruppo di opposizione mi sento di dare un consiglio: prima di dare credito a notizie provenienti da soggetti più o meno personalmente interessati, provi a verificare le notizie direttamente presso gli Uffici”.