Iannone (Fdi): sul piano complementare, De Luca chieda scusa ai campani

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Foto: ilmattino.it

“Il presidente De Luca non sa di cosa parla in tema di ZES. I commissari, infatti, non sono di nomina regionale ma sono commissari di Governo. Il decreto che definisce le funzioni e le attività dei commissari è un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e non un decreto del Presidente della Repubblica come affermato in conferenza stampa“.

Il Senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d’Italia in Campania, replica al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, rispetto alle recenti dichiarazioni alla stampa.

“La struttura di missione ZES è operativa, sono stati nominati il coordinatore e i dirigenti. In tema di piano complementare il presidente De Luca parla di fondi regionali. In realtà si tratta di fondi statali derivanti dal cofinanziamento nazionale di cui alla legge 183/1987. A tal proposito si segnala che la regione ha chiesto 313 milioni di euro di FSC per coprire la propria quota di cofinanziamento non avendo risorse ordinarie da stanziare. Queste risorse storicamente vengono programmate e attuate nell’ambito dei Programmi Operativi Regionali (POR Fesr e FSE) cofinanziati dall’Unione Europea. La Regione Campania anche per il periodo 2021-2027 ha deciso di cofinanziare i programmi europei con una minore quota di risorse nazionali e contemporaneamente ha previsto un programma complementare di 1,3 miliardi di euro. Il ricorso alla programmazione complementare è uno strumento già utilizzato dalla Regione Campania per ridurre le risorse da rendicontare nei tempi. In sostanza un modo per nascondere l’incapacità di spendere le risorse”

Iannone spiega meglio: “Per il periodo 2014-2020. La quota europea dei fondi assegnati alla Regione e programmati nei programmi operativi ammonta complessivamente a 3,7 miliardi. Se la Campania avesse inserito l’intera quota del cofinanziamento i programmi avrebbero avuto una dotazione di 7,4 miliardi. Al 31 ottobre 2023, a due mesi dalla chiusura del ciclo di programmazione, la Regione ha speso 3,5 miliardi ovvero la metà rispetto all’entità totale delle risorse europee e di quelle del cofinanziamento nazionale. Di questi circa 800 milioni di euro sono stati utilizzati per l’emergenza covid e 250 per le bollette energetiche. In merito al POC a fronte di 1,8 miliardi al 31 ottobre 2023 la spesa è di 800 milioni di euro. Quindi la regione Campania per il periodo 2014-2020 a fronte di 7,4 al 31 dicembre 2023 ha speso solo 4,2 miliardi. De luca, quindi, il venerdì anziché fare le dirette social utilizzi questo tempo per verificare le inefficienze della propria regione. In conclusione sul piano complementare 2021-2027 il Presidente De Luca chieda scusa ai campani perché potendo programmare nel 2022 tutte le risorse ha deciso, per incapacità di spendere, di ricorrere al fondo complementare. Quindi l’eventuale danno ai comuni che non possono completare le opere è precisa scelta non del Governo ma della Regione. Infatti De Luca preso atto della incapacità di rendicontare tutte le risorse entro dicembre 2023 ha deciso di utilizzare la possibilità di rendicontare i bonus elettrici fatti dal Governo e non di finanziare le opere in corso. Ciò si poteva evitare anche se De Luca avesse ridotto il contributo del POR al Covid. Quindi sul complementare prima che chiedere al Governo De Luca dovrebbe spiegare ai cittadini campani perché se è così bravo a richiedere risorse al Governo non ha deciso di inserire tutte le risorse del cofinanziamento nel POR. In tema di FSC la Regione Campania a fronte di una allocazione 6,5 miliardi di euro ha avuto una anticipazione di 582 milioni di euro. Il Presidente De Luca non comprende la differenza tra riparto e assegnazione. Il riparto, fatto ad agosto da questo Governo, quindi dopo 7 mesi dall’insediamento, prevede l’allocazione delle risorse sulla base di criteri oggettivi (popolazione ecc.). Questo è il riparto – conclude Iannone – e il Governo Meloni lo ha fatto. Il Governo Conte e Draghi in due anni non lo hanno fatto. A De Luca va segnalato, infatti, che la programmazione dell’FSC 2021-2027 è stata definita con l’articolo 1 comma 178 della legge 178/2020. Quindi imputa a noi i ritardi mentre i Governi di cui il suo partito faceva parte non hanno fatto niente”.