IIA, 22 bus consegnati a Roma, i dubbi della Fismic

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Valle Ufita.”Un ritorno alla normalità”, secondo quanto si legge in un comunicato di Industria Italiana Autobus, la consegna di 22 autobus al Comune di Roma. “La produzione sta rientrando nei tempi previsti” visto che non si è fermata nemmeno durante la pausa estiva. A quelli che saranno in dotazione della Capitale”nei prossimi giorni- annuncia IIA-seguiranno altri per altre città”.

Un sintomo, seppure piccolo, di ripresa per lo stabilimento flumerese.”Entro la fine dell’anno saranno consegnati-si legge nel comunicato, diffuso nel pomeriggio di oggi-circa ulteriori 100 autobus, compresi i nuovi Citymood elettrici”. Il segretario provinciale della Uilm, Gaetano Altieri, accoglie la notizia con un”Mah” che sembra più un segnale di perplessità, Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic Confsal aggiunge:”Più che altro sembra una notizia che serve a “depistare”. Già da mesi, infatti, questi autobus dovevano essere consegnati e per evitare ulteriori problemi, e disdette, si fa questa operazione”.

E sui cento autobus che le tute blu lavoreranno entro fine anno “solo allora- continua- potremo fare un consuntivo”. Basterebbe fare, aggiunge il sindacalista, due conti:” Siamo a settembre e quei 22 autobus dovevano essere consegnati tra gennaio e febbraio scorsi. E ricordo che l’azienda di Valle Ufita conta su 376 tute blu: se non ne riesce a produrre due al giorno….”. Il suo, i sindacati in generale,  vogliono sapere” perché non riescono a lavorare con regolarità”. Per cambiare il destino di questa fabbrica, secondo Giuseppe Zaolino,”ci vuole ben altro”. Mentre si attende sempre l’incontro chiesto,  al Mimit, dalle segreterie nazionali dei sindacati.”Siamo ulteriormente preoccupati- conclude il provinciale della Fismic- perché la legge finanziaria della Meloni si aspetta lacrime e sangue e i ministeri non possono più fare quello che hanno fatto negli ultimi anni”. 62 milioni di euro arrivati all’inizio dell’anno e “se quelli già arrivati  finiranno, 26 milioni, significa che siamo davanti ad una toppa su un vestito pieno di buchi”.

Giancarlo Vitale