IIA, mentre l’ad Schisano invita Leonardo all’uscita, Zaolino attacca: “Confermano la propria inaffidabilità”

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Valle Ufita. Sarà una settimana di passione, l’ultima di questo mese, che trascorrerà nell’attesa probabile di una nuova convocazione al Mimit dei sindacati e delle tute blu di Industria Italiana Autobus e di Bologna. Anche se si addensano nuvole sempre più nere sui destini di questa fabbrica. Lo sconforto, infatti, è dovuto alle ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato Schisano, fatte in una commissione comunale del capoluogo emiliano, e riportate dalle pagine bolognesi di”Repubblica”. Schisano ha detto :”Vivaddio se vendono l’azienda. Abbiamo tre società(Invitalia e Leonardo, ndr.) che scalciano per uscire”.

E, poi, quasi fosse una autocritica: “La situazione è pessima per chi lavora in azienda perché significa avere avere padroni che non vogliono occuparsi dell’azienda e che mal sopportano, e in ritardo, le sue esigenze”. Che suona strano, per sindacati e tute blu, sia di valle Ufita che di Bologna. Perché, pensano, allora fino ad adesso che hanno fatto? Tutti quei milioni, per ripartire con gli autobus, che fine hanno fatti, seppure non bastavano. Viste le penali che Industria Italiana Autobus dovrà pagare per non aver tenuto fede alle commesse, pur pervenute in azienda? E, poi, l’assicurazione del gruppo Civitillo, che si candida alla sostituzione di Leonardo, nel pacchetto degli azionisti. Dalla ex Bredamenarini e dallo stabilimento irpino arrivano ancora pareri negativi su questo possibile cambio. E si ricordano le due esperienze del gruppo casertano da queste parti, finite con i licenziamenti. E senza Tfr, che gli operai ancora aspettano.”Questa è la fabbrica delle contraddizioni-così Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic-lo stesso a.d.di IIA ha presentato un piano di rilancio, non più tardi di due mesi fa, per la produzione di 448 autobus in quest’anno”. Lo stesso sindacalista è, comunque, convinto che si sta attraversando”una fase interlocutoria in quanto il Governo non vuole decidere prima delle prossime elezioni europee”. Perché se dovesse farlo oggi”significherebbe privatizzazione,sacrifici, eventuali tagli. Andrebbe incontro, perciò, all’impopolarita’. Per Zaolino sarebbe”questo il vero problema”. Ma, intanto, in valle Ufita alcuni dati parlano abbastanza chiaro:” Per i primi due mesi dovevano prodursi 2 autobus al giorno, secondo il piano Schisano-continua il segretario provinciale Fismic-. Vuol dire, cioè, quaranta al mese. Fino ad ora ne sono usciti sei. E se la matematica non è una opinione, significa che tutto quello che dicono non si tramuta in attività industriale. Cioè sono inaffidabili”. Zaolino concede”le attenuanti generiche”. Sopratutto perché, un traghettatore come l’attuale a.d.,”non si assume responsabilità perché sa che tra non molto lascerà il cerino in mano ad un altro, scelto dalla Meloni che, intanto, aspetta l’esito delle Europee”.”Una impalcatura che non tiene-conclude Giuseppe Zaolino-, a cui si aggiungono le assunzioni, un centinaio, che faranno tra un mese. È necessario fare chiarezza”.

Giancarlo Vitale