IIA, Seri avanza nella trattativa con Leonardo. Operai e sindacati: “Il Governo ci ascolti”

"Inizieremo a suonare i tamburi di guerra", è solo una delle espressioni che serpeggia tra gli esponenti sindacali e i lavoratori e le lavoratrici che intravedono all'orizzonte una nuova battaglia da ingaggiare

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Foto: clickmobility.it

La manifestazione di protesta promossa da Cgil e Uil, che ha riempito il centro della città di Avellino nella mattinata di ieri, ha visto una nutrita rappresentanza di lavoratori della Industria Italiana Autobus. Gli operai, che sfilavano con il segretario provinciale della Fiom Giuseppe Morsa, erano in quel corteo per accendere un ulteriore faro – se non bastasse già quanto fatto fino ad oggi – sulle ombre che si allungano sul futuro dello stabilimento di Flumeri.

La trattativa di cessione delle quote societarie tra la partecipata pubblica Leonardo e il Gruppo Seri sembrerebbe avanzare positivamente. Se le parti dovessero trovare un accordo, l’amministratore delegato Vittorio Civitillo potrebbe ritrovarsi la completa gestione della fabbrica produttrice di autobus.

Il governo ha deciso, quindi, di non puntare sul Gruppo Sira, che fa capo all’imprenditore Valerio Gruppioni, al quale si sarebbero affiancati in una cordata il vicepresidente di Confindustria Maurizio StirpeNicola Benedetto e Maurizio Marchesini. In questo scenario, la volontà da parte degli imprenditori era quella di aprire una trattativa per la permanenza di un socio pubblico a garanzia dell’operazione.

Inizieremo a suonare i tamburi di guerra“, è solo una delle espressioni che serpeggia tra gli esponenti sindacali e i lavoratori e le lavoratrici che intravedono all’orizzonte una nuova battaglia da ingaggiare.

Nella giornata di oggi ci sarà un incontro, presso la sede della Cgil di Avellino al quale parteciperanno i segretari provinciali dei metalmeccanici e i segretari generali delle organizzazioni confederate. A questo seguirà un’assemblea interna allo stabilimento della IIA nella mattinata di lunedì, dove si deciderà come procedere.

Per il momento c’è la volontà di andare fino in fondo, con la possibilità di mettere in atto uno sciopero a oltranza e fermare lo stabilimento e le campagne elettorali che si apriranno nella provincia di Avellino in vista delle elezioni europee di giugno. Dalla prossima settimana se ne saprà di più.