Il cambiamento e il potere

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Sono amari e difficili questi tempi. Prevale il conflitto rispetto al dialogo, c’è molta scena e propaganda laddove dovrebbero essere i fatti a dover parlare. Non è facile prevedere quanto il governo gialloverde durerà. Quotidianamente la rissa, ormai quasi su tutto, lo rende di una preoccupante fragilità. Conflitto, rissa, fragilità sono i nemici della stabilità così importante per il futuro del nostro Paese chiamato a dare risposte a grandi emergenze. Sia che si tratti della sempre più dilagante povertà o della difesa del suolo e dell’ambiente, o ancora della difesa della legalità e della trasparenza. Una riflessione a parte meriterebbe la gestione della libertà dell’informazione, mai così in pericolo come in questi mesi. Dal 4 marzo 2018, da quando il ”nuovo” ha sostituito il “vecchio”, mentre gli scontri fra gli alleati continuano senza sosta, il solo dato del cambiamento ha riguardato il cosiddetto “spoil system”, con la sostituzione di manager nei punti strategici del potere. Dalla Rai, alle Ferrovie dello Stato, all’Ente spaziale e così via di questo passo. Alla competenza si è sostituita spesso l’appartenenza, la fedeltà, talvolta il servilismo. Che cosa in tutto questo ci sia di diverso rispetto al passato è ancora tutto da decifrare. La domanda che viene posta: è questo il cambiamento così sventolato in una campagna elettorale nella quale l’elettore ha espresso il consenso più per punire il vecchio sistema di potere che per premiare un ignoto tutto ancora da scoprire? Probabilmente ci vorrà ancora del tempo per poter rispondere in modo adeguato. Per ora la valutazione resta sospesa. Il vero dramma, a mio avviso, è nella mancanza di un’alternativa credibile. Il Pd si lacera nel personalismo senza prospettiva, aspettando un “salvatore” che non s’intravede; la sinistra ha smarrito la propria identità e, come nel recente passato, ha dimenticato i valori di cui era portatrice: il lavoro, il Mezzogiorno, l’uguaglianza, la stagione dei diritti e dei doveri. Non ci resta che aspettare il cambiamento che verrà.

di Gianni Festa edito dal Quotidiano del Sud