Il comitato “Fuori dalle pale” di Guardia: Alta Irpinia invasa dalle multinazionali del vento, impatto devastante

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E’ arrivato da Giuseppe Di Biasi del comitato “Fuori dalle Pale” di Guardia Lombardi un appello a difendere l’Alta Irpinia sta subendo ed ha subito una vera e propria invasione da parte delle multinazionali del vento. L’occasione è stata offerta dal confronto promosso da Unione Popolare al Carcere Borbonico con la partecipazione di Luigi De Magistris.

“Comuni come Bisaccia, Lacedonia, Aquilonia, Guardia Lombardi, Vallata e Frigento sono saturi – ha spiegato Di Biasi – Con il governo Meloni che ha semplificato ancor di più le autorizzazioni, in Regione Campania sono stati presentati centinaia di progetti di parchi eolici, con il silenzio assenso dei vari enti che non provvedono a fare le dovute osservazioni in conferenza dei servizi. Il tutto avviene senza un confronto con le comunità agricole locali, dichiarando la pubblica utilità vengono espropriati interi appezzamenti destinati alle coltivazioni di foraggio, cereali, ortaggi etc. Noi produciamo beni primari e non i signori del vento! Siamo abbandonati a noi stessi. Non siamo padroni in casa nostra. Assistiamo alla svalutazione delle nostre aziende agricole. Tormentati dal rumore dei rotori eolici, siamo esposti ad un forte inquinamento elettromagnetico. Ormai con la nuova legislazione i parchi eolici possono essere collocati vicinissimo alle abitazioni rurali”

Di Biasi ricorda come “L’ impatto ambientale è devastante sia a livello paesaggistico che a livello faunistico tanto da cambiare la rotta migratoria e la nidificazione. Lo studio di impatto ambientale non deve essere commissionato dalla società eolica ma fatto da un soggetto terzo, indipendente e soprattutto radicato e conoscitore dell’area del progetto. Non come è successo a Guardia Lombardi dove un funzionario regionale ha approvato un progetto di un parco eolico di 5 torri alte 180 metri, di potenza di 4,2 MW, a patto che la società (HIGH Wind) acquisisca un casolare posto a 160 metri da una queste torri, un’altra verrebbe situata in mezzo a due valloni e quindi senza tutelare le acque pubbliche. L’ultima verrebbe collocata in un’area verde e vicinissima alla Via Appia che a breve sarà dichiarata patrimonio dell’Unesco. L’Alta Irpinia e il Formicoso sono ormai irriconoscibili, trafitti da centinaia di croci eoliche”.