Il Grande Passo, omaggio a Battiston

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Un omaggio a Giuseppe Battiston. E’ “Il Grande passo” di Antonio Padovan, in programma il 18 febbraio, alle 19, al Partenio, nell’ambito della rassegna promossa da Zia Lidia. A prendere forma una commedia fiabesca che parla di desideri potenti, del sogno di andare sulla luna, di paternità e di complicati rapporti fraterni. Opera seconda del regista trentacinquenne Antonio Padovan, è la storia di due fratelli, Mario e Dario Cavalieri (Stefano Fresi e Giuseppe Battiston), tanto simili nell’aspetto fisico, quanto diversi caratterialmente. Dario abita in un casolare nei pressi di Rovigo, è uno che va controcorrente e ha un sogno nel cassetto. Dopo che nel 1969, a soli 6 anni, ha assistito in diretta allo sbarco dell’uomo sulla Luna, ha desiderato sempre mettere piede sul nostro satellite, tanto da guadagnarsi in paese il soprannome “Luna Storta”.
Mario vive a Roma con sua madre, dove gestisce la ferramenta di famiglia. Al contrario di suo fratello, è un uomo attento a seguire ogni regola, ma totalmente svogliato e demotivato. I due hanno in comune solo un genitore, il padre, che li ha abbandonati facendo perdere ogni sua traccia, e il vuoto lasciato dalla figura paterna.
Spinto da quanto gli disse suo padre in quella notte del ’69, ovvero che sognare è ciò che distingue gli uomini dagli animali, Dario decide di lanciarsi con un razzo alla volta della Luna. Il suo tentativo di allunaggio, però, si rivela fallimentare e l’uomo si ritrova con un campo incendiato, una denuncia e in prigione. Questo evento permetterà ai due fratelli di riunirsi, quando il telefono di Mario squilla e, essendo l’unico parente prossimo e presente di Dario, è chiamato in causa per occuparsi di lui.