Il Manifesto per la famiglia

0
1020

 

Il Forum delle Associazioni Familiari della Campania presenterà, oggi alle ore 19.00 al Circolo della stampa di Avellino, il Manifesto dei tre impegni per la famiglia. Tre impegni per la famiglia, sono quelli che il Forum chiede ai candidati alle Elezioni Amministrative di annoverare nel proprio programma elettorale, scegliendoli tra i dodici punti del "Manifesto a sostegno delle politiche familiari" promosso dal Forum stesso. L’iniziativa avellinese è al centro del vasto programma di incontri e dibattiti nei vari comuni campani interessati dal voto del prossimo 5 giugno. Marco Giordano, presidente del Forum della Campania, insieme a Nino Di Maio, membro del direttivo nazionale del Forum, illustreranno i contenuti del manifesto ed avanzeranno alcune proposte significative tra cui l’istituzione dell’Assessorato comunale per la Famiglia, la Natalità, l’Infanzia, e l’Adolescenza. Si tratta di un percorso di impegno politico, culturale ed amministrativo per una organica e non più dilazionabile politica di sostegno della famiglia, per tentare di riannodare i fili di un ordito comunitario, ormai in fase di progressivo sfilacciamento, a partire dal prezioso tessuto familiare. L’iniziativa del Forum, complessivamente, tende a promuovere la realtà familiare, quale luogo emblematico di valori da sostenere per valorizzare la soggettività sociale della famiglia, la sua centralità nel nuovo welfare, la focalizzazione dei fondamentali principi umani e costituzionali, recentemente opacizzati da una legislazione che ha diviso la comunità nazionale, in un momento di urgente bisogno di coesione nazionale per affrontare le tante e grandi emergenze globali. Che questo sia un tempo tormentato per la vita familiare è fuori discussione; che il vento soffi contro rispetto ad un’idea di vita familiare con percorsi significativi, anche questo è una certezza; che ci sia il sopravvento di una certa cultura neoradicale, con momenti di sfondamento terribile – penso al superamento d’ogni limite dal punto di vista della manipolazione biologica con connessa merceficazione sotto gli occhi di tutti – è pure un dato; che la fragilità dei sistemi educativi e dei riferimenti pedagogici sia un altro elemento con cui dobbiamo misurarci, è una evidenza appesantita, tra l’altro, dall’ultima riforma scolastica. In una situazione oggettivemente difficile, chi fa affondare la barca della famiglia è la paura, il panico che essa scatena. Per i cristiani, si tratta di una verità teologica: "il dubbio della propria fede", ma nel contempo di una verità antropologica, perché la paura ci fa perdere la nostra capacità di agire razionalmente con determinazione ed in modo puntuale, di analizzare in modo corretto i rischi reali che si corrono, di muoverci in modo snello ed efficace. Ma una considerazione di fondo va fatta: per fede per chi è credente, ma per intelligenza per tutti gli altri, bisogna superare i limiti dei nostri occhi spaventati e guardare la realtà in cui viviamo e dentro questa, la realtà familiare. È questo lo sforzo richiesto a tutti, credenti e non, dal nuovo umanesimo di Papa Francesco: è una sfida straordinaria che presuppone recuperare il coraggio smarrito, di viverla come proposta e non come difesa dei tanti orpelli ideologici o confessionali che appesantiscono ulteriormente il navigare di una barca esistenziale già pesante e senza rotta. È auspicabile, frattanto, che l’iniziativa del Forum, anche qui in questa nostra Avellino, avvilita da tante mediocrità e ipocrisie, venga promosso e sostenuto a livello non solo culturale, ma più puntualmente a livello istituzionale, il principio-cardine secondo cui la famiglia è la cellula fondamentale del corpo sociale e, anche in una visione laica del mondo, è il "soggetto" che, nella molteplicità delle sue funzioni, può maggiormente generare benessere, materiale ed immateriale, e contribuire in maniera determinante al suo sviluppo in termini umani, economici e culturali. Il teorema di questa imprescindibile funzione la famiglia tradizionale lo ha dimostrato, durante i lunghi anni di crisi che ancora ci attanaglia, rivelandosi come l’unico approdo umano, economico e sociale di intere generazioni senza speranza e senza futuro.
edito dal Quotidiano del Sud