Il Museo Irpino alla ribalta a Pisa

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Il Museo scientifico, parte integrante del progetto del Sistema Museale Irpino, che abbraccia otto sezioni, alla ribalta al Congresso Nazionale degli storici della fisica e dell’astronomia, conclusosi a Pisa nei giorni scorsi. Ad illustrarlo il professore Gaetano Abate, fondatore del Museo. Una scommessa, quella del Museo Scientifico, nata dalla sinergia tra liceo Colletta, liceo Imbriani, istituto agrario De Sanctis e associazione Scienza Viva, che ha consentito di restaurare ed esporre strumenti scientifici risalenti al diciottesimo e diciannovesimo secolo, accuratemente catalogati anche grazie alle attività di alternanza scuola lavoro degli istituti cittadini. “Il lavoro – ricorda Abate – iniziò nel 1993 quando un gruppo di docenti, esplorando i depositi dell’istituto Imbriani dove erano accantonati strumenti importanti, avviò un’operazione di restauro avvalendosi del contributo di esperti del Museo Galilei di Firenze e dell’associazione Scienza Viva di Calitri. Nel 1997, grazie alla sensibilità dell’ente Provincia furono esposti al Carcere Borbonico cinquanta strumenti restaurati. Questo nucleo, acquisito dalla Provincia, è stato in seguito incrementato per valorizzare le apparecchiature recuperate e ribadire il valore della scienza sperimentale”. A caratterizzare il nuovo percorso espositivo al secondo piano una collezione strumentaria di meccanica, ottica, termologia, acustica ed elettromagnetismo che comprende anche una collezione privata della ditta Nicola Vanni, omaggio alla memoria di quanti hanno contribuito alla ricerca scientifica ad Avellino. E’ allestito, inoltre, uno spazio laboratoriale per esperienze didattiche come workshop. Tra gli oggetti esposti un tubo di Geissler a reticolo quadrato, costruito in Germania nell’800 e considerato l’antenato dei moderni tubi al neon e un proiettore a manovella. A prendere parte al congresso anche il professore Pietro Cerreta dell’associazione Scienza Viva.