Il Pd tra annunci e denuncia

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Il Pd oscilla tra l’annuncio e la denuncia, quest’ultima con tanto di carta bollata per i ricorsi alle primarie di Napoli. Un video ha immortalato il gesto di un ex amico di Bassolino mentre distribuiva l’euro a molti elettori delle primarie che sicuramente non stavano vicino al seggio per ardore verso il Pd, ma solo per compiacimento verso il loro protettore. Le truppe cammellate hanno da sempre inquinato la politica, diventando la falange inossidabile per sbaragliare i nemici. Chi di spada ferisce, di spada perisce. Negli anni dello splendore le truppe cammellate le organizzava Bassolino, ora vengono organizzate contro di lui dagli ex amici per abbatterlo definitivamente. Spietato epilogo che ha interessato molti leader caduti non sempre sotto il fuoco nemico. E così durante la campagna elettorale per le primarie di Napoli, Bassolino è stato vittima di un vero parricidio politico, consumato nei suoi confronti dalla Valente, allevata alla corte dell’ex Governatore della Campania da cui si era già da qualche tempo affrancata per poi definitivamente sfidarlo senza alcun imbarazzo nella competizione per la nomination del PD alle elezioni comunali del capoluogo partenopeo. La gratitudine in politica continua ad essere il sentimento del giorno prima. Le primarie di Napoli prendono così la trama di una tragicommedia con un epilogo farsesco per la distribuzione di euro ai votanti ad opera di Tonino Borriello, amico fidato di Bassolino e suo officiante alle nozze con la Anna Maria Carloni, passato a poche ore dalla consultazione sull’altra sponda, secondo la migliore tradizione del trasformismo meridionale. Un tradimento che non ha nulla di nobile ma solo una scimmiottatura farsesca del tradimento di Bruto che pugnalando alle spalle Cesare, esclamò con trionfalismo: questa fine faranno tutti i dittatori. Accostamento improponibile per Bassolino che nel suo curriculum non ha né il titolo di dittatore né quello di imperatore ma sicuramente di personaggio ingombrante, il cui ritorno sulla scena politica preoccupa molti e infastidisce soprattutto Renzi che in Campania già sopporta a fatica il potere del Presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca figurarsi se può accettare la presenza ingombrante di Bassolino che da sindaco di Napoli potrebbe minare la sua leadership nel Mezzogiorno, già messa in discussione da Emiliano, Presidente della Puglia che non fa mistero di voler diventare l’anti Renzi. Sul palcoscenico delle primarie napoletane si consuma la tragicommedia della politica italiana, dove si uccidono i padri per occupare il loro posto con il rischio che la politica, dietro la scusa del rinnovamento, stia allevando un filismo anonimo senza più genitorialità politica. Una furia iconoclasta che ha spazzato via i grandi partiti e fatto perire i filoni culturali che li sorreggevano. E’ nata così, la generazione del porcellum che ha prodotto esemplari da brivido inclini al servilismo, facendo in modo che nel parlamento arrivassero non sempre i migliori ma quelli più fedeli al leader di turno. In questo modo è avvenuta la delegittimazione completa della classe dirigente. Siamo passati dai nani e ballerini di craxiana memoria che affollavano il Parlamento, agli autisti e alle segretarie o alle amanti dei vari leader eletti grazie ad un immondo sistema elettorale che ha accresciuto la degenerazione e la corruzione della politica.
edito dal Quotidiano del Sud