Il vento del Sud. Il moto della storia, a confronto sul volume di Conte

0
620

Si intitola “Il vento del Sud. Il moto della storia” il nuovo volume di Carmelo Conte. Sarà presentato l’8 novembre al Circolo della stampa. A confrontarsi Modestino Acone, Umberto Del Basso de Caro e Paolo Saggese. A portare i propri saluti Rizieri Buonopane, presidente della Provincia, il sindaco di Avellino Gianluca Festa. A moderare il dibattito il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa.

Conte  parte dal valore della memoria. “Il passato che non passa” contiene il senso delle necessità storicizzate e delle necessità future, quelle della nostra etnia, quelle della nostra patria, quelle della nostra comunità, quelle dei nostri ideali e della nostra ideologia, e quelle della politica intesa come filosofia naturale, in cui spazio e tempo assumono i caratteri del “futuro anteriore”.
Evocare, per un socialista, Turati, Nenni e Craxi; per un democristiano, De Gasperi e Moro; per un comunista, Togliatti e Berlinguer; per un liberale, Einaudi, e per un repubblicano, La Malfa, non significa soggettivizzare il passato, ma cogliere la genesi del futuro.
Il Mezzogiorno è un insieme culturale, sociale e territoriale di frontiera, proteso ad arrampicarsi sulle Alpi per rincorrere il proprio futuro, un errore storico: deve reimpossessarsi del Mediterraneo, il luogo della sua storia, fondativo per l’Italia e per l’Europa.
“Guerra e Pace” sono due misteri irrisolti dell’umanità, rispetto ai quali, oggi, l’Europa sta dalla parte giusta, ma non sta facendo “bene” la “cosa giusta”: il suo obiettivo dovrebbe essere vincere contro l’invasione in Ucraina, non sconfiggere la Russia, come sembrano volere Usa e Inghilterra.