In Biblioteca la mostra “Atomi erranti”, Iermano: riscoprire oggi la lezione di libertà di pensiero di De Sanctis

Inaugurata la nuova mostra per dare nuova luce al fondo dedicato in Biblioteca allo scrittore di Morra

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Gli individui sono atomi erranti tra un passato da combattere ed un avvenire da conquistare. Muove da queste premesse la lezione del Prof. Toni Iermano tenuta presso la Biblioteca ‘Capone’  di  Avellino, per inaugurare la nuova mostra da lui curata per dare nuova luce al celebre “fondo De Sanctis” che  la prestigiosa sede di Corso Europa si onora di ospitare e curare. “Studio De Sanctis  da 40 anni- esordisce  Iermano – ma posso dire che riesce ancora a sorprendermi perché  ha sempre qualcosa di  nuovo da dire a tutti noi.” Il pensiero di Iermano va subito alle centinaia di incontri e di tesi di laurea e dottorato che egli ha curato nel tempo nel nome  del letterato di Morra. “I giovani che leggono De Sanctis-  incalza Iermano- ne escono trasformati, edificati dall’insegnamento di un uomo che, forte della formazione tecnica della scuola del Puoti, intese la filologia come filosofia,  sempre aderente alla vita.”
De Sanctis seppe andare sempre oltre il limite come dimostrò  quando, confinato a Castel dell’Ovo, con l’ aiuto di una grammatica,  da autodidatta,  lesse e tradusse dal tedesco  Hegel, che superò, aprendosi ad un infinito come percezione ideale della vita. Per lui non esistevano confini ne’ linguistici ne’ letterari, come si evince dalle brillanti lezioni che tenne su Shakespeare,  arrivando ad esclamare “Io sono Amleto” perché nella vita sono poche le certezze e,  sulla scorta di quel senso del curioso ravvisabile dalla critica  di Maria Corti o da “L’anello di Clarisse” di Claudio Magris,  la cultura ha senso solo se si apre alla prospettiva  di un tempo futuro. “Le nostre idee – avverte Iermano- hanno senso e valore anche se saranno altri a realizzarle in quello spazio utopico che dobbiamo riservarci”.
Di qui  l’invito a recuperare quella libertà  di pensiero  che deve maturare in contesti di democrazia da intendere come tendenza a mutare abitudini,  tenendosi lontani da dogmatismi  e particolarismi. Il critico  di Morra, sospeso tra Machiavelli e Guicciardini, Leopardi  e Manzoni, fu sempre attento a quella misura del limite che e’ la possibilità  ultima per vivere nella percezione dell’infinito.’ Le stagnazioni sono sempre pericolose nel pensiero critico – ribadisce Iermano- come in politica”. Per questo nella Mostra di Corso Europa hanno valore tre foglietti scritti alla Camera in cui l’uomo di Morra, per 4 volte Ministro, ribadiva che il potere non è  da confondere con la politica e che bisogna stare attenti a tutti quei capitani di ventura che si circondano più di persone fedeli che competenti. “Dobbiamo tenere presenti – chiosa Iermano- quelle lezioni che  Huizinga  volle tenere fino alla fine anche nei campi della prigionia  nazista da cui si evince che la crisi della civiltà  si ha ogni volta che si perde la fiducia nel futuro “.
A suggello del ragionamento  viene ripresa quella “Profezia della veggente” presente nella tradizione  islandese  di un ” Fimbulwinter” , triste e lungo inverno che Sturlunson presenta come ” tempo di venti, tempo di lupi “, purtroppo  associabile ai tristi conflitti odierni, in cui però ” non vogliamo perire”. Di qui l’ invito di Iermano a rileggere  De Sanctis,  di cui in biblioteca si possono ammirare autografi, come quelle bellissime pagine del Viaggio  elettorale in cui si racconta del suo arrivo  al Convitto  Nazionale  “Pietto Colletta” di Avellino dove volle sempre ritornare  e dove e’ atteso presto, su invito del Rettore Preside Attilio Lieto, anche il Prof. Iermano per dare giusto valore ai 192 anni di fondazione di quello che le cronache  del tempo giudicarono ambiente molto familiare  al critico irpino.
Pellegrino Caruso