Intitolata a Corrubia la caserma del Comando provinciale della Finanza. Il generale Carbone: un presidio contro ogni forma di illegalità. Mantenere viva la memoria

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“Siamo certi che questa caserma intitolata alla medaglia d’oro Attilio Corrubia saprà ispirare  coloro che presteranno servizio qui. Ma questa celebrazione diventa anche l’occasione per ricordare i finanzieri che ogni giorno svolgono il loro dovere”.

A sottolinearlo il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale, Generale di Corpo d’Armata Michele Carbone nel corso della cerimonia di intitolazione della caserma del comando provinciale Guardia di finanza alla memoria del sottotenente Corrubia.  Ricorda lo zio, “maresciallo maggiore che in questa caserma ha concluso la propria carriera ed è stato per me fonte di illuminazione, trasmettendomi l’orgoglio di indossare la divisa”. Sottolinea i nuovi rischi legati all’economia globalizzate e alla diffusione delle nuove tecnologie “Oggi più che mai è fondamentale garantire l’integrità dell’ordinamento economico finanziario, contrastare ogni forma di illegalità. La Guardia di finanza rappresenta un presidio nel contrasto all’evasione fiscake, agli sprechi del denaro pubblico, al riciclaggio, alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Ma per continuare a svolgere questa funzione ha bisogno di avere solide radici nella storia”.

E’ il comandante provinciale Salvatore Minale a spiegare come “E’ importante tramandare la memoria di quest’eroe. La sua abnegazione, il suo spirito di sacrificio, l’aver dato la propria vita per la patria durante la seconda guerra mondiale devono rappresentare un monito per le nuove generazioni.  Solo attraverso la memoria si può consegnare un messaggio ai giovani. Siamo contenti che la città di Avellino conosca le gesta di questo eroe che non conosceva, poichè si riteneva fosse nato in Basilicata”. A pendere parte alla cerimonia anche il Generale di Divisione Giancarlo Trotta, autorità religiose e militari, tra gli altri il prefetto Paola Spena, il procuratore Domenico Airoma, il questore Nicolino Pepe, il sindaco Gianluca Festa, il presidente e il direttore del Cimarosa Achille Mottola e Gabriella Della Sala, il vicario Pasquale Iannuzzo.  Presente anche il Segretario del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, Tenente Colonnello Gianfranco Paglia

A ricostruire la sua storia il colonnello Gerardo Severino che a lui ha dedicato un volume per ribadire che ora “tocca alla città di Avellino e alla Grecia rendergli omaggio” Attilio Corrubia, nato ad Avellino il 30 gennaio 1918, perse la vita in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo coraggio e la sua dedizione al dovere gli valsero la prestigiosa Medaglia d’Oro al Valor Militare. Dopo il settembre del ’43, Corrubia entrò nel movimento di resistenza, si un’ ai partigiani greci che combattevano contro i tedeschi. Impiegato nel Battaglione partigiano greco, operante nella zona di Arafarà Abele, il 19 gennaio 1944 fu catturato dai tedeschi ma si rifiutò di fornire notizie utili per la cattura degli altri partigiani. Fu impiccato sulla piazza di Epidauro insieme ad altri quattro partigiani greci. Ora, il Comando Provinciale Avellino ha deciso di onorare il suo eroismo intitolando la caserma alla sua memoria, creando così un tributo permanente a un uomo di grande coraggio e sacrificio”

Grande l’emozione dei nipoti Liliana e Nicola Franchi provenienti da Carpi e Teramo “E’ per noi motivo di orgoglio questa intitolazione, dopo la cerimonia tenutasi anni fa in Basilicata.  Nostro zio è stato impiccato nel 1944, non l’abbiamo mai conosciuto ma nostra madre ci parlava sempe di lui. Fu il nonno Giovanni ad essere insignito della medaglia dall’allora presidente Gronchi e la laurea honoris causa in giurisprudenza. Oggi è come se rinascesse”.

Quindi lo scoprimento della targa dedicata a Corrubia “Aiutante maggiore di Battaglione dislocato nel Peloponneso riusciva a sottrarsi all’atto dell’armistizio alla cattura da parte delle truppe tedesche e si aggregava a banda partigiana greca seguendone la rischiosa attività. Catturato in seguito a delazione e sottoposto a sevizie, si rifiutava di fornire qualsiasi elemento che potesse giovare al nemico. Condannato a morte mediante impiccagione, affrontava la prova suprema con intrepida fierezza ed ardimentosa serenità. Grecia settembre 1943-gennaio 1944”.

E’ stato quindi il generale Carbone a consegnare ai discendenti una pergamena riportante la determinazione della denominazione della caserma e con la solenne benedizione officiata dal Cappellano Militare Don Ignazio Iacone. La cerimonia si è poi conclusa con la coinvolgente esecuzione della Preghiera del Finanziere, dell’Inno nazionale e di alcuni brani musicali da parte del mezzosoprano Flavia Fioretti accompagnata, alla tastiera, da Lorenzo Savarese, del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino.