La scienza abbraccia la filosofia, Adinolfi e Pepe si confrontano con gli studenti del De Luca: “I giovani? Curiosi e motivati”

Ha fatto tappa in città il progetto promosso da Campania Festival nel segno del rapporto tra oggettivo e soggettivo

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Ha fatto tappa all’istituto superiore De Luca, guidato dalla dirigente Maria Rosaria Siciliano,  il progetto “Adotta un filosofo+uno scienziato”, promosso da Campania Festival, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale di Napoli e l’Università Federico II di Napoli. Protagonisti il filosofo Massimo Adinolfi, docente di filosofia teoretica alla Federico II di Napoli e curatore del progetto con Paolo Massarotti e il fisico Gianpiero Pepe dell’università Federico II di Napoli. L’obiettivo è quello di promuovere un dialogo tra scienziati e filosofi, rigorosamente al plurale. Si tratta di comprendere se si possa parlare di una sola scienza, un unico metodo scientifico, un’enciclopedia unificata delle scienze in cui si passa senza difficoltà da un sapere all’altro, oppure se una simile unificazione rappresenti solo un ideale regolativo remoto.

E’ Adinolfi a sottolineare come “La fondazione Campania dei festival sostiene questo progetto con la Regione Campania da quattro anni. Dallo scorso anno nelle scuole sono adottati dai ragazzi filosofi e scienziati. Il progetto consente di avvicinare i ragazzi agli studi superiori dopo il percorso nei licei e di farli riflettere sulla realtà che li circonda. Lo spirito è quello dell’adozione del filosofo e dello scienziato da parte dei ragazzi, nel segno di un rovesciamento dei ruoli, con gli studiosi che si prestano a rispondere alle domande dei ragazzi così da mettere in discussione quello che già sanno. Filosofia e scienza diventano anche l’occasione per vincere un viaggio di istruzione, in palio per il miglior elaborato. Il tema scelto, nel segno della relazione tra oggettivo e soggettivo, vuole essere una riflessione sui rapporti tra filosofia, scienza e società. Dopo l’emergenza Covid, la scienza ha trovato voce nel dibattito pubblico con un ruolo sempre più forte nella società. Di qui l’importanza di prendere le misure e comprendersi come relazionarsi con il paradigma scientifico, la centralità della scienza nella società richiede un’apertura mentale che cerchiamo di sollecitare. nei ragazzi. Ecco perchè abbiamo provato a interrogarci sulla oggettività che contraddistingue solitamente i saperi scientifici e filosofici”. Per ribadire che ” Quanto più profonda e pervasiva è la trasformazione in corso, tanto più è necessario favorire il confronto tra saperi, discipline e competenze diverse, al di là di ogni pur legittimo specialismo. D’altronde, è visibile ovunque il superamento della divisione tra le “due culture”, umanistica e scientifica, che solo la pigrizia del pensiero può intendere ancora come separate e non comunicanti”. E sui giovani “Li vedo meglio degli anziani, se sollecitati dalle novità, sono curiosi e motivati”.

Un confronto per sottolineare come i confini tra soggettivo e oggettivo siano più labili di quanto si possa pensare, la scienza appare oggettiva ma poggia su un paradigma probabilistico fino a prova contrario come insegna il falsificazionsimo di Popper. Al tempo stesso definire la natura delle cose rappresenta il problema originario della riflessione filosofica. E’ chiaro che la realtà oggettiva e soggettiva hanno bisogno l’una dell’altra, lo stesso soggettivismo filosofico appare esso stesso oggettivo”