La sua mitezza la nostra speranza

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Lascio da parte la retorica dell’ora. Un semplice, ma grato benvenuto mi viene dal cuore. E’ noto il suo legame con questa terra. Le sua amicizie politiche sono nello scrigno dei ricordi del tempo, tanto diversi da quelli che ci capita di vivere. Oggi nella sua visita al centro di ricerca Biogem in Ariano, lei avrà modo di apprezzare la tenacia e la volontà di ciò che resta della classe dirigente di questa terra, un tempo ai vertici del potere italiano e internazionale. Non solo il protagonista di questa storia affascinante che è Biogem, Ortensio Zecchino, ma anche nomi un tempo prestigiosi che la vollero e si batterono nei giorni della Primavera di Palermo, a partire da Ciriaco De Mita. A cui dimostrò, successivamente, grande fedeltà, dimettendosi da ministro nei tempestosi giorni dell’arroganza berlusconiana per le frequenze televisive, Fui testimone e narratore di quella straordinaria stagione. Oggi queste zone interne del Mezzogiorno hanno necessità del suo aiuto, della sua autorevolezza per riportare la questione meridionale al centro del dibattito politico. I giovani vanno via come un fiume in piena, I migliori cervelli, traditi nelle loro aspettative occupazionali, strappano disperati le loro radici per andare a volte in terre assai lontane che benedicono il loro arrivo. E mentre continuano a serpeggiare disvalori secessionisti le nostre contrade diventano sempre più povere. Lei, presidente Mattarella, rappresenta l’unità del paese. Dia una mano a coloro che, non per loro volontà diventano sempre più ultimi. A parte i ricercatori Biogem.

di Gianni Festa edito dal Quotidiano del Sud