La zeza di Bellizzi sfila a Venezia. Il giorno di Carnevale protagonista lungo il Corso di Avellino

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Sarà a Venezia il 12 febbraio la zeza di Bellizzi. Porterà in piazza San Marco al Venice Carnival Street Show le suggestioni della canzone di Zeza e la quadriglia nel segno di una tradizione antichissima. Un riconoscimento di prestigio per il gruppo guidato da Ernesto Spartano, che porterà al Carnevale di Venezia la ricchezza e autenticità dei riti d’Irpinia. Un ritorno a Venezia dove era stata già ospite 29 anni fa. Il 13 febbraio, alle 15, sarà protagonista in città con la sfilata lungo Corso Vittorio Emanuele. Nel corso della manifestazione sarà consegnato il premio Terra di Zeza. Alle 18 sarà di scena a Bellizzi. La festa proseguirà il 18 febbraio con il corteo che partirà da Bellizzi per approdare, alle 10.30, al Corso Vittorio Emanuele con la partecipazione di gruppi di tutta l’Irpinia. Alle 15 la zeza di Bellizzi sarà ad Aiello del Sabato, alle 17.30 a Serra di Pratola, alle 20 a Bellizzi dove si terrà la chiusura del Carnevale con lo zezone.   Una sfilata che si spera possa mettere fine alle polemiche determinate dal rinvio del tradizionale corteo della domenica di Carnevale, a causa della partecipazione della zeza di Bellizzi a Venezia e della concomitanza con l’Eurochocolate.Nei giorni scorsi è stata l’assessore al turismo Laura Nargi a ribadire l’attenzione da sempre rivolta dall’amministrazione comunale al Carnevale, spiegando che la sfilata tradizionale con la partecipazione di tutti i gruppi della provincia è solo rinviata ma l’invito a portare i loro spettacoli lungo Corso Vittorio Emanuele è fissato per il 18 febbraio.

La zeza nasce nel ‘600 e si diffonde rapidamente nella frazione avellinese di Bellizzi Irpino.
Questo perché il “Casato delle Bellezze”, per la posizione geografica e le bellezza dei luoghi, accoglievza i regnanti napoletani che si dedicavano alla caccia. Ad accompagnare il corteo reale soldati, falconieri, servi e saltimbanco. Proprio questi ultimi inscenavano una farsa tragi-comica alla cui esibizione, nascosti nel buio delle campagne, assistevano i contadini del luogo. Anno dopo anno ne impararono la mimica e le parole, omettendo le oscenità e salvaguardandola dalle contaminazioni del tempo.
La Zeza di Bellizzi, infatti conserva ancora lo stesso canovaccio, gli stessi abiti e la stessa atmosfera del passato, tra riconoscimenti di critica e applausi del pubblico. Il testo è stato, però scritto solo qualche decennio fa quando il maestro Roberto De Simone, ne fece uso per inserirlo nella famosa “Gatta Cenerentola” con la quale vinse il festival dei Due Mondi di Spoleto.
La Zeza ha un palmares di tutto rispetto è stata infatti protagonista del alla piedi grotta di Napoli, al teatro Mercadante di Napoli, ed è stata indiscussa protagonista del Carnevale Di Venezia, sotto la guida dell’allora capozeza Leopoldo Iannaccone