“Le donne hanno bisogno di libertà, non di essere protette”, nasce il Movimento Irpino Antiviolenza

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“Le donne hanno bisogno di libertà, non di essere protette”. Lo ribadiscono la scrittrice Emanuela Sica e la docente Rita Nicastro, nell’annunciare la nascita di MIA, ieri pomeriggio all’Eliseo nel corso della presentazione della mostra di Dora Virtuoso “Quelle come me. Dal sentimento del potere al potere del sentimento”, promossa dall’Archeoclub e dall’Accademia dei Dogliosi con il patrocinio del Comune di Avellino. A condurre la serata la professoressa Ilenia D’Oria. Una rete di donne per contrastare ogni forma di discriminazione e violenza di genere. L’obiettivo è educare i giovani al rispetto dell’Altro e promuovere l’apertura di Consultori efficienti, rispettando la Legge 194, per offrire un ambiente riservato in cui ragazzi e ragazze possano affrontare i loro problemi legati alla vita affettiva, relazionale, sessuale e prevenzione. Un impegno, quello di Emanuela, Rita e Ilenia che arriva da lontano, sempre nel segno dei diritti delle donne
Emanuela Sica sottolinea come “Le donne non sono proprietà di nessuno. Dobbiamo ricordarlo sempre. Quando gli uomini ci dicono ‘Sei mia’, è quello il momento di scappare”. La violenza contro le donne è sempe esistita ma solo oggi ci si rende conto di come sia inaccettabile. In passato, era parte integrante di una cultura, che ammetteva anche il delitto d’onore. Tanti i passi in avanti che abbiamo fatto sul piano dei diritti ma la strada da seguire è ancora lontana. Di qui l’idea di fare rete con le donne irpine, poichè solo unite si vince. La divisione non è mai a favore della vittima, nè può bastare la repressione, le donne hanno bisogno di vedere riconosciuta la loro libertà. Ma c’è bisogno dell’impegno di tutti”
Rita Nicastro sottolinea come “da anni combattiamo questa battaglia ma oggi abbiamo voglia di dire basta a questo dolore. Dietro a ogni donna massacrata ci sono genitori e figli distrutti, insieme alla sua vita se ne uccidono altre e non possiamo più permettere questo massacro. Ecco perchè vogliamo dire alle donne che non sono sole, la violenza è sempre conseguenza di una solitudine. Troppe donne aspettano ancora il principe azzurro ma il principe azzurro non c’è. Il contrasto alla violenza di genere è dunque, innanzitutto, un problema culturale. Le nuove generazioni vivono con i telefonini, concepiscono la vita come un videogame, vedono ogni giorno sui social video carichi di violenza mentre dobbiamo educarli al rispetto dell’altro, a vivere le relazioni in maniera sana. Come le sorelle Mirabal hanno dato coraggio al loro popolo a far sentire la propria voce contro il ditttaore, così la morte di Giulia non deve essere vana. Gli adulti devono tornare a fare gli adulti, dobbiamo tornare all’età della ragione, ricordando che la violenza contro le donne e una violazione dei diritti umani e chi tocca una di noi, colpisce tutte”
Ilenia D’Oria pone l’accento sull’importanza di educare alle emozioni, alle relazioni autentiche, di far sentire la propia voce di donne che protestano contro una società che non le rispetta, di non smettere di portare avanti il proprio impegno per trasformare questa realtà, senza però nessuna caccia alle streghe nei confronti degli uomini. Tante le adesioni da parte di associazioni, cittadine, amministratori e rappresentanti delle istiuzioni, a partire dal vicesindaco Laura Nargi, che sottolinea come “c’era bisogno di un movimento come questo che riunisca tutte le forze del territorio”, a conferma della valenza di un movimento destinato a crescere. Di forte suggestione le opere di Dora Virtuoso che raccontano l’universo femminile nelle sue molteplici sfaccettatura. A curare i momenti musicali Elsa Nigro e Angela Ruggiero. Per contattare l’associazione sarà possibile scrivere a movimentoirpinoantiviolenza@gmail.com