Lega, uno strano congresso

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Tra i tanti misteri che circondano Salvini poteva mai mancare un Congresso della Lega convocato alla chetichella per il 21 dicembre, una data senza precedenti negli annali politici? Eppure, è proprio così! L’assemblea dovrà servire – nel pochissimo tempo che avrà a disposizione – a sbrigare alcune “faccenduole” non proprio di poco conto, come vedremo. Un esempio del modo raffazzonato, anzi improvvisato, con cui – spesso giocando con le parole – il capitano leghista si prepara ad accogliere i nuovi adepti.

La prima decisione sarà la sostanziale chiusura (con la nomina a commissario di un fedeilissimo di Salvini) della Lega Nord. Il suo statuto – andrebbe ricordato – prevede ancora oggi all’art 1 l’indipendenza della Padania! Con la possibilità di occupare cariche dirigenziali solo per i provenienti dalle regioni del centro-nord! Certo, ci sarà da risolvere il problema della carica di Presidente a vita concessa a Bossi, il leader che mentre tuonava contro i meridionali approfittava largamente dei contributi pubblici! E che è contrario alla fine della sua creatura. Però, a pesare per la definitiva separazione tra vecchia  Lega e la “Lega per Salvini premier” (e relative entrate) c’è il bubbone dei 49 milioni. Da restituire, sia pure comodamente dilazionati per concessione della magistratura. Quella stessa che Salvini, da ministro dell’Interno, aveva accusato di fare politica per aver sanzionato le malefatte leghiste!

Oltre alla netta distinzione di responsabilità contabili, il definitivo decollo della “Lega per Salvini premier” permetterà – con l’allargamento territoriale previsto – di immettere negli organismi dirigenti anche persone di provenienza meridionale. E di rafforzare, così, almeno apparentemente, la dimensione nazionale leghista. Una vocazione interpretata finora solo dalla Meloni (con cui, in futuro, non sono escluse collisioni elettorali). Tuttavia non si è capito:  prima i padani o no? E poi, quali sono le vere ricette economiche? Importanti esponenti tipo Borghi continuano a parlare irresponsabilmente di uscita dall’euro. Una prospettiva rovinosa per il nostro Paese!  Stranamente, poi, nello statuto della “nuova” Lega è detto che essa è un “Movimento politico confederale”. La sua finalità ultima sarebbe perciò la trasformaziona dell’Italia in una confederazione di Stati! Contentino per lombardi e veneti? Fatto sta che la Lega non ha mai presentato proposte di legge in proposito.  Insomma, misteri su misteri! Questi obiettivi mai dichiarati si aggiungono ai tanti, troppi lati oscuri della figura politica di Salvini. Le numerose campagne di “distrazioni di massa” lanciate dalla sua efficacissima macchina mediatica ci hanno fatto dimenticare l’oscura vicenda del Mosca-gate, con un faccendiere accreditato da Salvini al centro di misteriosi colloqui con esponenti del potere russo. Il leader leghista ha steso un velo di silenzio sull’affaire. Le sue oscure conseguenze potrebbero però essere l’origine vera del suo abbandono del governo. Altro che la paura di una manovra impopolare!

E’ pur vero che l’antico attizzatore di odio contro i meridionali si è dato una ripulitina, almeno nei toni, per prendere voti anche al Sud. Restano tuttavia troppi comportamenti indigeribili per i veri democratici. Le tante dimostrazioni, date da ministro, di insofferenza verso le regole della democrazia rappresentativa. La preoccupante assenza di una cultura di governo, basata sul rispetto e sul dialogo con le altre istituzioni. Infine, la sua pretesa di pieni poteri! Tutti ricordiamo i tristi servizi televisivi in cui si sono visti dei poliziotti indotti a sequestrare innocenti striscioni o cartelli in cui si dichiarava, l’allora ministro, visitatore non benvenuto e non gradito. Striscioni poi restituiti per ordine dei giudici! E’ facile immaginare quello che succederebbe alla nostra libertà di espressione e di manifestazione se una sola persona avesse pieni poteri!

Purtroppo molti italiani sembrano aver dimenticato quanti danni morali e materiali ha provocato in passato la loro tendenza a rinunciare alle loro libertà in cambio dell’ illusione dell’uomo solo al comando. Ricorrente, in un popolo che nulla ricorda e perciò nulla impara!

di Erio Matteo