L’ex giocatore dell’Avellino Pini assolto per mafia, condannato per frode sportiva

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La seconda sezione penale della Corte di appello di Napoli ha assolto l’ex calciatore Luca Pini, condannato in primo grado a tre anni e sei mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del processo sulle scommesse del clan della Vinella Grassi di Secondigliano sulle partite di calcio dell’Avellino, durante il campionato di calcio di serie B 2013/2014, alterando la regolarità dei risultati.

Con il passare del tempo, grazie al certosino lavoro svolto dalla difesa, la grave accusa di concorso esterno in associazione mafiosa elevata ai calciatori pare proprio sgretolarsi.

Infatti, la Corte di appello di Napoli, II sezione penale, decidendo a seguito della sentenza di annullamento disposta dalla Suprema Corte di cassazione in data 02.02.22, condividendo le ragioni giuridiche formulate dagli avvocati Dario Vannetiello del Foro di Napoli ed Angelo Loizzi del Foro di Bari, polverizzando le condanne ricevute in primo e secondo grado, ha assolto Luca Pini dalla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa pari ad anni tre e mesi sei di reclusione, irrogando solo mesi sei di reclusione per il delitto di frode sportiva, concedendo altresì la sospensione condizionale della pena.

L’ex calciatore, difeso dagli avvocati Dario Vannetiello del foro di Napoli e Angelo Loizzi di Bari, è stato invece condannato a sei mesi di reclusione per il delitto di frode sportiva. Secondo gli inquirenti, i calciatori che avrebbero concorso ad alterare le partite favorendo gli scommettitori della Vinella Grassi sarebbero stati Francesco Millesi e Armando Izzo i quali, all’epoca, militavano nell’Avellino, nonchè Luca Pini, ex giocatore della squadra irpina.

La decisione della Corte di Appello di Napoli segue quella del 12 marzo 2018 del giudice di primo grado che mandò assolto anche l’ex calciatore e capitano dell’Avellino Francesco Millesi dall’accusa dall’aver favorito la camorra, mentre fu condannato per la frode sportiva ad un anno di reclusione con pena sospesa (sentenza confermata in appello).Mentre sta proseguendo il giudizio a carico di Armando Izzo, il quale tuttora milita nel campionato di serie A nella squadra del Monza, che  ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario, a differenza di Millesi e Pini che optarono per il rito abbreviato”.