L’inchiesta del Nuovo Politecnico e il depauperamento culturale in Alta Irpinia

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di Virgilio Iandiorio

Nel 1978 il Centro di Ricerche Studi Documentazione Nuovo Politecnico concludeva un’indagine sul depauperamento sociale, culturale ed economico in Alta Irpinia (indagine promossa dall’Associazione Francesco De Sanctis/Civiltà Altirpina con il patrocinio dell’Amministrazione per le Attività Assistenziali Italiane e Internazionali),  ponendo l’accento su quello culturale:” Se l’economia di una società subisce un profondo processo di degrado, se scompaiono quasi del tutto i vecchi rapporti di produzione senza che ne nascano dei nuovi, se le componenti più attive e più giovani della popolazione emigrano, se la vita sociale si inaridisce, allora alla perdita delle tradizioni non si accompagna più l’elaborazione di nuove forme di vita culturale che in quelle tradizioni dovevano avere le proprie radici. Si crea, insomma, un vuoto culturale e in questo vuoto si inseriscono, attraverso soprattutto i mezzi di comunicazione di massa, le forme esteriori di una cultura dominante cui la popolazione locale aderisce in modo passivo, conservandosi sostanzialmente estranea e subalterna rispetto ad esse; si ha, così, la ripetizione artificiale di modelli di comportamento che hanno altrove le loro origini e la loro giustificazione e che non hanno, perciò, nessuna possibilità di stabilire un legame e, quindi, di esprimere la realtà della vita di queste zone”.

Nel 1978, nel comune di Cairano, gli alunni delle elementari, i dati si riferivano all’ultimo decennio, erano passati da 91 a 35. Se consideriamo, poi, gli studenti che frequentavano gli istituti secondari, il vice sindaco pro-tempore di Cairano dichiarava ai conduttori dell’indagine del Centro Nuovo Politecnico: “Non ci sono pullman: gli studenti vanno a scuola col treno, che funziona male, o con mezzi propri. Più spesso si fermano a pensione, se possono. Il Comune ha chiesto alla Regione Campania dei finanziamenti per i trasporti, ma non li ha avuti. Molti di quelli che viaggiano finiscono col non prendere la licenza”.

Il paese di Cairano non dà al visitatore odierno il senso dell’antico splendore, quando nella preistoria il fiume Ofanto, che scorre ai suoi piedi, era “l’autostrada”, la via di penetrazione nelle zone interne dalle coste della vicina Puglia. A buon diritto può vantare la salubrità dell’aria, di cui non tutti i comuni della provincia, oggi come per il passato, possono godere