L’Irpinia come terra del vino e il sogno di una Campania felix, la fotografia di Marrone al Palazzo della cultura

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Un itinerario prezioso che racconta l’Irpinia come terra di eccellenze, a partire dalla ricchezza rappresentata dal vino. E’ quella che consegna “Terra di vino, terra divina” di Aldo Marrone, inaugurata ieri presso la sezione archeologica di Palazzo della cultura, per proseguire fino al 29 luglio.  Un percorso attraverso 11 fotografie che mettono a confronto nuove e vecchie generazioni, come un testimone, quello del legame con la terra, che si consegna di padre in figlio. Dai colori dei filari alla raccolta dell’uva, ritroviamo nelle immagini il racconto del lavoro che c’è dietro la produzione del vino ma anche la forza delle radici. A prendere forma paesaggi e bellezza di una terra nella quale sono scritti memoria e futuro.

E’ lo stesso Marrone a spiegare come: “Sono scatti con colori audaci dedicati alla mia terra. Ho voluto raccontare con le mie immagini una delle eccellenze Irpine: Il vino. Ho rappresentato questa terra come l’antica Campania Felix, che grazie alla fertilità del terreno era ricca di lavoro e di bellezza. Ho raccontato il lavoro “felice”, poiché quando si vendemmia si è “felici”. Ho raccontato nuove e vecchie generazioni, queste ultime arricchite dall’esperienza antica e migliorata dalle conoscenze moderne generano energie nuove. Ho ritagliato i paesaggi in forme geometriche, come vere e proprie opere di design. Scegliendo non a caso il colore, per raccontare “il bello” Oggi più che mai abbiamo bisogno di bellezza, di forma e di sostanza , diventa un’esigenza , una questione di riscatto nei confronti dei nostri antichi avi. Il rispetto per la natura è ‘bellezza’ esercitarsi al bello porta il bene e il bene alla giustizia. La terra è sicuramente voglia di intraprendere nuove strade, nuovi inizi e nuovi progetti. Il sogno di una nuova Campania Felix. Ho cercato di consegnare la bellezza dell’Irpinia mettendo insieme immagini che costruissero un percorso narrativo. Abbiamo tante potenzialità e risorse da valorizzare”. Ad impreziosire il percorso didascalie che riproducono il pensiero dei soggetti della fotografia. E’ l’amico Ranieri Popoli a sottolineare l’incantesimo legato alla mostra “Undici scatti d’autore caratterizzati da un’intensita’ del colore che sembra evolversi in un dipinto impressionista. Le stesse didascalie più che spiegare il contenuto del riquadro fanno parlare i protagonisti dello scatto, come in una sorta di Sindrome di Stendhal capovolta. L’esposizione durera’ fino al 29 luglio e la si può apprezzare fino a mezzanotte. Una bella occasione per una serata estiva condita di piacevole interesse. E sarebbe bello che in questa provincia, dove il vino è sacralità, Istituzioni e operatori di filiera la ospitassero. Perché il vino è innanzitutto cultura”.
La rassegna, giunta alla terza delle otto mostre in programma, è coordinata da
Antonio Bergamino e promossa dalla Provincia di Avellino con il coordinamento
tecnico-scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca Capone.