L’omaggio a Saverio Festa, tra i primi a promuovere il dibattito interreligioso nelle Università

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“E’ stato tra i primi a portare il dibattito interreligioso all’interno dell’Università”. Lo sottolinea la professoressa Chiara Lambert nel corso del confronto “Le forme  della ragione politica”, la due giorni dedicata al professore Francesco Saverio Festa, docente di filosofia politica scomparso prematuramente, partita ieri all’Università di Salerno, promossa dalla Fondazione dedicata al filosofo avellinese in collaborazione con il Centro Dorso, l’Istituto Italiano di studi filosofici, Società Italiana di Filosofia Teoretica,  Società Filosofica Italiana, Italian Thought Newtwork.  “A contraddistinguerlo – prosegue Lambert – uno spirito pioneristico a partire dalla promozione del dialogo religioso, attraverso una serie di seminari con i quali era capace di riunire a uno stesso tavolo esponenti della fede protestante e di altre religioni in un momento in cui la religione era tagliata fuori dalla politica. Ha affrontato temi che oggi appaiono di drammatica attualità a partire dai conflitti della società globalizzata. Ha saputo superare schematismi e luoghi comuni”. E ricorda la profonda amicizia con Saverio Festa “Cresciuta nel tempo. Lo ricordo con la sua agendina nella quale solo lui sapeva orientarsi piena di numeri, sempre pronto a organizzare convegni, invitando personaggi di fama internazionale”. Tocca, però, alla  professoressa Daniela Calabrò  spiegare le ragioni di una fondazione che vuole mantenere viva l’itinerario di ricerca di Saverio Festa, attraverso la promozione di convegni, l’assegnazione di premi alle migliori tesi di laurea, pubblicazioni, promuovendo la ricerca in campo filosofico e politico, a partire dai temi a lui cari, dalla filosofia politica al rapporto tra religioni, nel segno di quel confronto tra spazi e ambiti differenti della società e della grande attenzione ai giovani studiosi. E’ annuncia il prossimo appuntamento “Le dimore della politica” in collaborazione con l’associazione Dimore Campane. A portare il loro contributo alla riflessione filosofi e studiosi che hanno condiviso con Francesco Saverio Festa il loro percorso attraverso progetti e collaborazioni. Mentre la professoressa Enrica Lisciani Petrini pone l’accento sull’inquietudine che ha sempre attraversato la sua esistenza “La vita non è stata generosa con lui ma lui stesso non ha dato alla vita tante occasioni per essere generosa con lei”.  E’ il professore Arno Munster a soffermarsi sul valore della ricerca di Saverio Festa, a partire dall’analisi dell’identità dell’Europa tra filosofia e politica, dalla crisi dell’intellettuale secondo Sartre all’etica come etica della rivoluzione fino al pericolo dei nazionalismi per l’Europa. “Il vero pericolo per l’Europa è la stanchezza. Il vero futuro dell’Unione non può che essere transnazionale e cosmopolita contro i pericoli dei populismi e  il rischio di trasformare l’Europa in una forma postdemocratica. Ma la bersa fida è abbattere le disuguaglianze”. Jerome Lebre si sofferma su frontiere e solidarietà. E’ infine Ugo Perone a parlare della tensione come opportunità per l’Europa. A confrontarsi fino al 26 ottobre Daniela Calabrò, Massimo Adinolfi, Emilio Baccarini, Laura Bazzicalupo, Maurizio Cambi, Gian Paolo Cammarota, Carmelo Colangelo, Raimondo Cubeddu,  Alessio Lembi, Marianna Esposito, Gian Paolo Faella, Giusy Luvarà, Roberta Gimigliano, Piergiorgio Grassi, Chiara Lambert, Tommaso La Rocca, Jerome Lebre, Enrica Petrini, Sandro Mancini, Francesco Miano, Rocchina Motta, Arno Munster, Carmine Napolitano, Rosalia Peluso, Ugo Perone, Francesco Piro, Geminello Preterossi, Gabriele Pulli, Marco Russo, Luca Scafoglio, Stefania Tarantino, Davide Tarizzo, Angelo Maria Vitale.