Manocalzati, addio a Manfredo Cierzo: il coraggio dell’umiltà

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Un doveroso saluto a Manfredo Cierzo nel momento della sua dipartita, avvenuta lunedì 4 marzo. Era nato a Manocalzati,  dove viveva con la moglie Mara Montanino. I suoi figli, Dario, Immacolata e Michela, hanno a loro volta creato le loro famiglie.

Persona molto mite, Manfredo aveva ereditato dal padre, Antonio, questa qualità umana, ma  dalla madre, Immacolata, la tenacia nel persistere nei suoi propositi. Egli era l’ultimo di una numerosa schiera di fratelli e di sorelle, che la tenacia materna e la pazienza paterna hanno saputo ben governare.  Se oggi tutti i suoi compaesani riconoscono a Manfredo la dote dell’umiltà, abbastanza rara ai tempi nostri, è perché ha dimostrato di possederla  in tutta la sua vita.

Ha fatto parte della Confraternita del Carmine fin da quando questa si è ricomposta e la chiesa è stata riaperta al culto dopo  il restauro conseguito al terremoto del 1980. Ha collaborato con i Priori della Confraternita e quando venne scelto a dirigerla non venne mai meno alla sua qualità, dedicandosi umilmente all’amministrazione di essa.

Per tenere la Chiesa del Carmine sempre aperta a tutti, fece costruire l’antiporta a vetri, per cui si poteva vedere dall’esterno la navata e la statua della Madonna. Era un modo per avvicinare i fedeli alla chiesa, come se fosse sempre aperta. Il giorno della festa del Carmine, non mancava mai l’offerta del panino, con salsicce arrostite sui carboni.

Un momento esaltante fu la cerimonia dell’inaugurazione dell’antico organo restaurato e rimesso a nuovo dopo anni di abbandono. Per consentire a tutti di poter assistere alla cerimonia e al concerto per organo, venne allestito un maxi schermo, su cui venivano proiettate le immagini di quello che avveniva all’interno della Chiesa.

Questi ultimi mesi l’avevano tenuto lontano per motivi di salute dagli impegni in seno alla Confraternita. Perciò è motivo ancora più valido di rendere omaggio ad un cristiano convinto, premuroso e umile, che aveva dato prova di devozione per la Madonna del Carmine e di impegno discreto e silenzioso per la sua Famiglia, per la Confraternita e per la  sua Comunità.

Virgilio Iandiorio