Mastella: “Zone interne tra abbandono e proteste”

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Intervista di Gianni Festa

I problemi della governabilità, il ruolo della Lega, gli investimenti nel Mezzogiorno traditi, i ritardi del pnrr, l’isolamento delle zone interne e il ruolo dei vescovi, e il forte richiamo ad un impegno dei cattolici democratici in politica: queste alcune delle riflessioni, ad inizio della ripresa dell’attività delle forze politiche, di Clemente Mastella, ex Guardasigilli ed attuale sindaco di Benevento.

On Mastella, la ripresa si annuncia come una resa dei conti del governo dopo la torrida estate.
“Noto troppa confusione in giro. Dichiarazioni spesso gratuite. E anche troppo incertezze sui contenuti della Manovra. Soprattutto da parte della Lega. A me pare che essa eserciti più una politica di pressione sul governo che l’esercizio di una ragionevolezza per un contributo necessario per superare la burrasca”.

Eppure il ministro Giorgetti abbassa il tono della polemica. O almeno così appare.
“Siamo al gioco delle parti. Non credo che con il semplice ritorno alle privatizzazioni, come egli auspica, o con una politica di risparmio e di tagli tout court si possa fare molto. Gli italiani sono più avanti della politica senza orizzonti“.

Sull’Autonomia differenziata regionale è,comunque, sempre la Lega, con il ministro Calderoli, a sfidare il buonsenso.
“Mettere il Nord contro ili Sud, senza puntare al riequilibrio economico e alle uguali opportunità di intervento. è semplicemente una follia. E poi non dimentichiamo su quali basi era nata la Lega. Era ed è contro il Mezzogiorno“.

A proposito, anche il centrodestra, dopo le promesse di un massiccio intervento a favore del Sud ora fa registrare una caduta di tensione. Non le pare?
“Siamo alle solite: al disimpegno delle promesse fatte e ad una politica marginale per il Mezzogiorno. Le grandi infrastrutture si fermano al Ponte sullo Stretto. Se mai si farà“.

Anche i ritardi del Pnrr rischiano di mandare al macero una storica occasione.
“Anche qui va fatto un discorso chiaro. I miei colleghi sindaci hanno ragioni da vendere. Si moltiplicano i compiti, si diminuiscono le risorse economiche e del personale necessario a svolgere le nuove funzioni. A questo punto l’alibi ricorrente è nell’incapacità della classe dirigente meridionale a gestire i processi di sviluppo“.

Proprio lei, sindaco di Benevento, ha smentito clamorosamente questa tesi, risultando il suo Comune tra i virtuosi nell’impegno dei fondi europei. E’ solo una legenda metropolitana?
“I fatti parlano. Le statistiche ci danno ragione e i fatti sono conseguenti. E poi la rivoluzione della capitale del Sannio è sotto gli occhi di tutti“.

Onorevole, le zone interne si spopolano. Grande fuga dei cervelli, disimpegno regionale. De Luca, governatore, di tanto in tanto si presenta a tagliare qualche nastrino. Apprezzabile invece l’impegno dei vescovi dell’entroterra sannita e irpino, con mons. Acrocca in testa, per tentare di frenare lo spopolamento.
La loro voce è testimonianza di volontà e speranza. Il disagio dei vescovi manifestato a Papa Francesco e al Presidente Mattarella esce così da un antico isolamento.

“Non è certo la prima volta che contesto il rapporto della Regione con le zone interne. il governatore De Luca continua a ritenere marginali queste aree, potenzialmente ricche di opportunità. Salerno e terzo mandato sono le sue vere priorità.
Vogliamo parlare del turismo? Che cosa si sta facendo, ad esempio, per il turismo religioso? O ancora: in che modo la Regione sta valorizzando i tesori artistico-monumentali delle aree interne? In realtà, l’abbandono in cui versano le zone fragili parla da solo. A parte la importante fiammella che i vescovi tengono accesa. Il loro lavoro è di una preziosità infinita dal punto di vista umano e sociale“.

A proposito di aree interne: l’Alta velocità più che avanzare, sembra che indietreggi.
“Molte opere previste per la mitigazione dell’impatto ambientale della Napoli-Bari sono ferme. Ho chiesto la convocazione di un tavolo tecnico anche per valutare la valorizzazione delle aree interessate al progetto. Registro la compattezza dei sindaci interessati nel chiedere alla Regione una programmazione certa. Valuteremo le risultanze”.

C’è chi immagina, per quanto riguarda la realizzazione del Polo logistico di Valle Ufita che sia in atto uno scippo da parte del Sannio all’Irpinia. “Nessuno scippo. L’obiettivo è armonizzare il territorio creando eguali occasioni di sviluppo. Non ci impiccheremo mai ad una guerra tra province che per storia e tradizione sono state sempre unite in nome del bene comune. E, se proprio mi consente, rivendico con orgoglio i rapporti di amicizia e fraternità con il popolo irpino“.

Per concludere on Mastella che cosa pensa, di questa forte e rinnovata spinta dei cattolici per la politica? Mattarella a Rimini, nel corso del Meeting dell’Amicizia, ha evocato le figure di Dossetti e La Pira. In Italia sorgono spontanei gruppi di cattolici in movimento. In Campania mons Antonio Di Donna ha lanciato la sfida di un cattolicesimo attento alla vicenda politica per sconfiggere il degrado raggiunto. I cattolici sono ancora utili alla politica?

“Il tema è di notevole interesse. Con la fine della Dc i moderati sono rimasti senza casa. In realtà, falliscono costantemente i tentativi di avviare un luogo della politica che sia adeguato al tempo che ci è dato vivere.
Considero, e registro oggi, che molti settori del cattolicesimo democratico non si ripropongono con vecchi schemi, ma pongono in primo piano i valori ispiratori di un cattolicesimo dal volto umano. E che di questo ci sia bisogno, in particolare di questi tempi, lo si rileva dalle devianze che affliggono la moderna società, da Caivano, ai femminicidi, alla violenza che si sta diffondendo in tutto il Paese“.