Masullo: “Il murale della pace un connubbio fra retorica e poesia”

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Grande successo per l’appuntamento di ieri, presso la Chiesa di Borgo Ferrovia “San Francesco d’Assisi”, dedicato al “Murale della pace”, opera del pittore irpino Ettore de Conciliis.

Dopo i tanti interventi, a conclusione della conferenza, è intervenuto il filosofo partenopeo Aldo Masullo. Quest’ultimo si è soffermato più che sull’opera di de Conciliis in sé, sulle riflessioni che essa sollecita. Definita un connubbio perfetto di retorica (Dal lat. (ars) rhetorĭca, dal gr. rhētorikḗ (tékhnē) ‘arte dell’eloquenza’) e poesia, “Il murale della pace” è uno spaccato sullo scorso secolo.

Il mondo era diviso – commenta il filosofo – fra distruzione e volontà (non speranza come molti erroneamente pensano). La volontà concreta di voler cambiare le cose e non una mera speranza passiva, il sogno di pensare una società diversa da poter concretizzare.

Una volontà politica che sembra ormai soltanto un concetto di archeologia del pensiero, sostituita oggi dalla comoda posizione nichilistica di chi si arrende al divenire.