Morte Ugo Masucci, “fu suicidio”

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Non ci saranno nuove indagini sulla morte del settantatreenne dentista avellinese Ugo Masucci, trovato senza vita nella sua villa di Contrada Archi nel dicembre scorso con un colpo di pistola alla nuca. Indagine archiviata come suicidio, così come avevano chiesto con un decreto di archiviazione il pm Cecilia De Angelis e il Procuratore Rosario Cantelmo alla luce degli esiti di esame autoptico e indagini da parte dei militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino. E’ quanto ha deciso il Gip del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone, sciogliendo la riserva dopo l’udienza svolta a fine settembre per discutere sulla richiesta di riapertura delle indaagini e sulla relativa opposizione all’ archiviazione presentata dai legali dei familiari del professionista, gli avvocati Vittorio Benedetto De Maio e Stefano Montone. Una decisione che conferma le conclusioni a cui erano giunti i magistratura inquirenti per cui potrebbe esserci ancora una impugnazione davanti ai magistrati della Corte di Cassazione, anche se alla luce di questo pronunciamento del Gip la strada si fa molto più stretta.

Articolata e senza trascurare alcun aspetto le indagini da parte di militari Dell Arma e Procura. In mano agli inquirenti però ci sono una serie di indizi che hanno portato a ritenere quella del medico avellinese una compatibilità con l’ipotesi di una morte autoinflitta.