Pasquetta, esultano i ristoratori d’Irpinia, favoriti da temperature miti e sole. Bene anche l’afflusso ai luoghi d’arte

L'appello: "Ma luoghi come il Laceno e il Terminio meritano di essere meglio valorizzati"

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Esultano ristoranti e agriturismi del territorio. Tutto esaurito in tutte le strutture della provincia in occasione di Pasqua e Pasquetta. Dal Terminio al Laceno, dall’Alta Irpinia all’arianese la gita fuori porta con un pranzo all’insegna di natura e tradizione si conferma il rito più amato del lunedì in Albis non senza qualche disagio per il traffico sulle arterie principali. La conferma arriva dal titolare del Boschetto di Serino: “Da più di una settimana avevamo il tutto esaurito, le poche disdette che abbiamo avuto sono state immediatamente compensate da nuove prenotazioni. La spesa media va dai 40 ai 50 euro, a scegliere il pranzo di Pasquetta in Irpinia sono soprattutto famiglie provenienti da Napoli e da Salerno. Quando ai prezzi, abbiamo scelto di mantenere quelli dello scorso anno. Il bilancio di queste feste è la conferma la Pasqua e la Pasquetta rappresentano una garanzia per quel che riguarda il settore della gastronomia e dell’enoturismo. Quest’anno siamo stati aiutati anche dal tempo favorevole. Le famiglie scelgono a volte di non spostarsi le domeniche precedenti o successive a quelle di Pasqua ma amano trascorrere il Lunedì in Albis fuori casa. Mentre la crisi si fa sentire nel resto dell’anno. Malgrado ciò, possiamo dire di essere fortunati perchè siamo in un’area a pochi passi da Salerno e da Napoli. L’afflusso è stato ottimo sul Terminio ma è chiaro che si tratta di un’area che può essere ulteriormente valorizzata, penso al progetto del parco faunistico, ad attrazioni come la grotta del Ss. Salvatore e le sorgenti del fiume Sabato che sono autentici gioielli. Basterebbe promuoverli e farli conoscere anche al di fuori dei confini regionali”.

Ritmi di lavoro senza sosta anche all’agriturismo Colle Verde di Caposele “Il bilancio è estremamente positivo, siamo sulle cifre dello scorso anno con il tutto esaurito da giorni. Pasqua e Pasquetta, se il tempo ci aiuta, vanno sempre bene. Nel complesso la stagione è stata fino ad oggi favorevole, l’inverno mite ha favorito gli spostamenti e le gite fuori porta. Per il pranzo di Pasquetta abbiamo puntato come sempre sulla tradizione con le matasse e ceci e gli amaretti. Tanti, poi, hanno abbinato al pranzo la visita al santuario di Materdomini. La spesa media è stata sui trenta euro, credo che la possibilità di spendere poco mangiando bene sia la carta vincente degli agruturismi del territorio”.

Dal ristorante Lo Spiedo sul Laceno sottolineano come “Il tempo ci ha aiutato. La temperatura era mite, la giornata soleggiata, sembrava quasi Ferragosto. In tanti sono arrivati dal napoletano e dalla Puglia, oltre che dall’Irpinia. Diciamo che le presenze di Pasquetta hanno compensato una stagione non troppo positiva a causa del numero esiguo di nevicate. Molto meglio dello scorso anno, in cui Pasquetta era stata rovinata dalla pioggia. Abbiamo proposto i piatti della tradizione bagnolese, funghi e tartufi insieme alle specialità della Pasqua quale la minestra maritata e la carne alla brace. Dal dopoCovid abbiamo cercato di ritoccare pochissimo i prezzi, consentendo ai nostri clienti di pranzare nel segno di prodotti di qualità senza svenarsi ma è chiaro che diventa sempre più difficile far fronte agli aumenti di ogni genere di materie prime. Nella giornata di oggi la spesa media è stata sui 30 euro”. E sulla mancata valorizzazione del Laceno “Noi ci mettiamo la genuinità dei prodotti ma è chiaro che il Laceno non può vivere di turisti che arrivano solo a Pasqua o a Ferragosto. Bisogna fare in modo che i visitatori arrivino tutto l’anno. Di qui la necessità di puntare su qualche altra attrazione che possa rappresentare un’alternativa alla passeggiata, dal ripristino delle seggiovie a cui si sta lavorano alla riapertura delle grotte fino al recupero del lago”

Bene anche l’afflusso alle tradizionali mete di scampagnate, dal Terminio al Laceno e ai luoghi d’arte aperti al pubblico, dal parco archeologico di Avella alla torre di Summonte, dagli scavi di Aeclanum all’abbazia di Montevergine, a conferma di come cresca la richiesta anche in direzione di un turismo culturale e religioso, con sempre più irpini che scelgono di andare alla scoperta del territorio. Grande partecipazione anche per i riti del Volo dell’Angelo di San Mango e Pratola Serra.