People, educare i giovani alla vita

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E’ stata l’occasione per rendere omaggio alle donne che combattono per i loro diritti e sono costrette a fare i conti con la violenza dell’uomo la presentazione del libro di Filomena Carrella “People”, edizioni Melagrana, al Circolo della stampa. A confrontarsi Elena Pennarola, dirigente medico, specialista in medicina del lavoro, Angela Coppola, dottoressa in chiniesiologia, Antonella Pappalardo, dirigente dell’Ite Amabile, Cristina Franzino Cagnazzi, dirigente dell’Università per la terza età sperimentale e decentrata. A moderare il dibattito Floriana Guerriero. Pennarola ha posto l’accento sulla battaglia delle donne per conquistare il diritto all’istruzione e al lavoro, una battaglia che emerge con forza dalle storie di alcuni dei personaggi raccontati nel libro, come l’eroina Malala. Quindi ha ricordato come sia ancora difficile per l’universo femminile affermarsi in alcuni settori della società e conciliare la propria dimensione di madri e lavoratrici. Un itinerario, quello che consegna Carrella, che si snoda attraverso una serie di lettere scritte ad alcuni dei grandi protagonisti della storia del Novecento, che appaiono il segno, come ha sottolineato Coppola, della capacità dell’individuo di trasformare anche le esperienze più dolorose in energia positiva “Ciascuno porta dentro di sè un talento da donare agli altri, dobbiamo solo scoprire questo talento. La vera sfida è credere in sè stessi e nella proprie capacità e ripartire da questa fiducia”. Pappalardo ha evidenziato il significato profondo che arriva dalle storie narrate, il cui titolo “People” appare un richiamo alla volontà di superare qualsiasi distinzione di religione o colore della pelle nella scelta dei personaggi a cui dare voce “Questo libro è il segno della necessità di ripartire da valori come il sacrificio, la solidarietà, il rispetto degli altri, il coraggio che hanno permesso a questi personaggi di raggiungere grandi traguardi. E’ un messaggio forte rivolto ai giovani perchè non diventino vittime di questa società del disvalore, in cui tutto è liquido, in cui i social network contano più delle relazioni umane. Carrella ci ricorda che la vita va vissuta, che si può affrontare il quotidiano da una prospettiva differente, che la bellezza e l’immagine non sono così indispensabili per farsi strada, che l’arte è sempre strumento di crescita dell’individuo, che è possibile essere felici e cogliere la bellezza dell’universo imparando a guardare il cielo dalla giusta prospettiva”. A prendere la parola anche il preside Franco Trifuoggi, autore della prefazione, che ha sottolineato come il libro voglia essere un antidoto ad un universo che ha smesso di dare importanza alla parola, in cui l’universo virtuale sembra prevalere sul mondo reale, attraverso un vero itinerario spirituale, narrato con un linguaggio immediato e pregnante. Franzino Cagnazzi ha ribadito il valore educativo di un libro capace di incoraggiare i giovani alla ricerca della felicità, a partire dal valore centrale della cultura che ci aiuta a vivere meglio. Un messaggio ripreso dalla stessa Carrella che ha evidenziato come il rischio tanto più forte nella società attuale sia quello di farsi ingannare dai falsi ideali mentre questi personaggi dimostrano come i traguardi si conquistano con impegno e fatica, come solo lo studio ci aiuti a diventare padroni delle nostre vite. Una serata per parlare di donne e generazioni future, del ruolo centrale dell’educazione nella costruzione del futuro.