PNRR, 27 milioni di euro di finanziamenti per le aziende del Nordest e del Mezzogiorno

Bonollo, presidente del consorzio iNEST: «Uno degli obiettivi dei bandi è di ampliare il raggio d'azione dei finanziamenti pubblici, generando nuove opportunità di finanza agevolata e moltiplicando, così, gli investimenti»

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Dalla manifattura smart e sostenibile al food, dall’impresa culturale alla salute. Sono solo alcuni degli ambiti tematici dei bandi a cascata pubblicati dalle nove università del Nordest che formano il Consorzio Ecosistema Innovazione iNEST. Parte quindi dal Triveneto un’opportunità che coinvolge aziende di qualsiasi tipologia e dimensione di tutta Italia: i bandi, infatti, prevedono una dotazione di 18 milioni di euro per le imprese di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige e di 8,8 milioni di euro per le aziende del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna).

«Si tratta di un’opportunità per piccole, medie o grandi imprese di moltissime regioni del Paese – spiega il professor dell’Università di Padova Franco Bonollo, Presidente del Consorzio iNEST –. Uno degli obiettivi dei bandi è di far scattare un effetto leva per ampliare il raggio d’azione dei finanziamenti pubblici, generando nuove opportunità di finanza agevolata e moltiplicando, così, gli investimenti».

Un’occasione da non perdere: le imprese interessate, singolarmente o in gruppo, possono presentare domanda di partecipazione ai bandi entro il 31 ottobre 2023, accedendo all’apposita pagina dedicata ai bandi.

Gli ambiti tematici

Il finanziamento previsto dai bandi può coprire dal 40 al 100% delle spese sostenute per progetti di innovazione e ricerca in nove differenti ambiti, definiti Spokes. I 9 Spokes hanno per capofila le nove università del Nordest e trattano tematiche quali ambienti montani, salute e stili di vita, manifattura smart e green, architettura per città sostenibili, ambienti di vita e lavoro sostenibili, turismo, cultura e industrie creative, agro-alimentare, ambienti marini e fluviali e modelli digitali.

Spoke 1: ECOSYSTEMS FOR MOUNTAIN INNOVATIONS(coordinamento: Libera Università di Bolzano)

Spoke 2: HEALTH, FOOD AND LIFESTYLES(coordinamento: Università degli Studi di Trento)

Spoke 3: GREEN AND DIGITAL TRANSITION FOR ADVANCED MANUFACTURING TECHNOLOGY(coordinamento: Università degli Studi di Udine)

Spoke 4: CITY, ARCHITECTURE AND SUSTAINABLE DESIGN(coordinamento: Università IUAV di Venezia)

Spoke 5 SMART AND SUSTAINABLE ENVIRONMENTS (MANUFACTURING, WORKING, LIVING)(coordinamento: Università degli Studi di Padova)

Spoke 6: TOURISM, CULTURE AND CREATIVE INDUSTRIES(coordinamento: Università Ca’ Foscari Venezia)

Spoke 7: SMART AGRI-FOOD(coordinamento: Università degli Studi di Verona)

Spoke 8: MARITIME, MARINE, AND INLAND WATER TECHNOLOGIES: TOWARDS THE DIGITAL TWIN OF THE UPPER ADRIATIC(coordinamento: Università degli Studi di Trieste)

Spoke 9: MODELS, METHODS, COMPUTING TECHNOLOGIES FOR DIGITAL TWIN(coordinamento: Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – SISSA)

 

Il consorzio iNEST

iNEST, (Interconnected NordEst Innovation Ecosystem), è un consorzio che nasce a NordEst. Costituito nel settembre del 2022, è uno degli 11 ecosistemi innovativi finanziati con i fondi del PNRR. Così come sono 11 i soci fondatori: ovvero la rete accademica che puntella il Triveneto: capofila è l’Università di Padova, ci sono poi gli atenei di: Verona, Venezia (Ca’ Foscari e IUAV), Trento, Bolzano, Trieste, (sia l’ateneo che la SISSA, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) Udine, oltre a due enti prestigiosi quali il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.

 

«iNEST lavora attraverso un’interazione continua per stimolare la creazione e la promozione dell’innovazione e della sostenibilità – ricorda Bonollo –. Il consorzio nasce a NordEst, nelle regioni di Friuli-Venezia Giulia e Veneto e nelle due province autonome di Trento e Bolzano: è l’unico ecosistema di innovazione che si estende su tre Regioni diverse. Stiamo parlando di un’area caratterizzata da un forte radicamento territoriale, che spinge alla cooperazione. È un’area chiave per l’economia italiana e strategica per la presenza di un’ampia varietà di vocazioni industriali, dall’industria al turismo ai beni culturali, nonché un elevato numero di interconnessioni rappresentate dalle Smart Specialization Strategies».

 

A completare la rete ci sono 11 enti e fondazioni affiliate: l’Autorità di Sistema Portuale Adriatico Orientale, CORILA – Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia, CRESME Ricerche, EURAC Research, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Ca’ Foscari, Fondazione Edmund Mach, Fondazione Hub Innovazione Trentino, Friuli Innovazione, Polo Tecnologico Alto Adriatico Andrea Galvani e T2i-trasferimento tecnologico e innovazione.