Prefettura, Ordine dei giornalisti e Ufficio scolastico provinciale in campo: dialogare con i giovani e avvicinarli alle istituzioni

Il questore Pepe: mai registrati episodi di movida pericolosa o di baby gang

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Individuare nuove modalità e linguaggi per dialogare con i giovani e avvicinarli alle istituzioni. E’ la sfida lanciata dalla Prefettura in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti e l’ufficio Scolastico Provinciale di Avellino con il progetto “Le istituzioni e l’informazione a dialogo con i giovani”, presentato questo pomeriggio a Palazzo di governo. E’il prefetto Paola Spena a sottolineare la volontà di investire sui giovani: “Diventa fondamentale dialogare con le nuove generazioni, aprendo loro le sale di Palazzo di governo, attraverso esempi concreti di impegno quotidiano. Vogliamo coinvolgerli in un confronto con forze dell’ordine e giornalisti che meglio di altri sanno raccontare la società in cui viviamo e veicolare la comunicazione istituzionale, spesso paludata. Incontri che diventano anche l’occasione per ricordare l’etica del giornalista, la necessità di costruire un proprio spirito critico, al di là dei social. Siamo convinti che progetti come questi possono rappresentare un modello a cui fare riferimento”. E’ il presidente dell’ordine dei giornalisti campani Ottavio Lucarelli a sottolineare l’importanza di formare le nuove generazioni, “Attraverso un ciclo di incontri che coinvolgerà forze dell’ordine, giornalisti e Prefettura vogliamo promuovere una riflessione sul ruolo centrale di un’informazione corretta nella società di oggi, su un uso adeguato dei social. E’ da iniziative come queste che si misura il livello di civiltà di una societa. Parliamo di una fascia di studenti dai 12 ai 16 anni,  studenti della scuola secondaria di primo grado e del biennio della secondaria di secondo grado, ragazzi che sono in un momento delicato della crescita”.

La dirigente dell’ufficio Scolastico provinciale di Avellino Fiorella Pagliuca pone l’accento sul valore della sinergia tra forze per fronteggiare l’emergenza educativa: “La scuola da sola non può farcela, di qui l’importanza di collaborare con le istituzioni e le forze dell’ordine, mettendo in atto esempi di processi virtuosi per accompagnare i nostri giovani. Sinergie come questa rappresentano grandi risorse a sostegno del processo educativo. Le nuove generazioni hanno bisogno di modelli positivi, di narrazioni che li coinvolgano, al di là del mondo dei social”. Il questore Nicolino Pepe spiega come non ci sia un’emergenza movida in città “Dai giovani ho solo da imparare, credo nella loro creatività. Promuoviamo dei percorsi di legalità nelle scuole per contrastare bullismo e cyberbullismo e tutto ciò che attiene lo spaccio di sostanze stupefacenti. Da maggio ad oggi nei fine settimana sono garantiri servizi di controllo scrupolosi nelle zone di maggiore aggregazione dei giovani. Si tratta di servizi interforze, coordinate  dal prefetto di Avellino Paola Spena, che vedono in campo polizia, finanza, carabinieri e polizia stradale. Episodi ascrivibili a baby gang in città non li abbiamo mai registrati”. Quindi pone l’accento sul ruolo centrale della Polizia Postale “Grazie alla Polizia postale possiamo acquisire elementi utili ai fini dell’indagine e della predisposizione di servizi di ordine pubblico. Diventa, infatti, possibile capire come si muoveranno i manifestanti”

L’attività, che prenderà avvio dal mese di novembre per concludersi a maggio, con incontri  presso gli uffici prefettizi, sarà l’occasione per illustrare i compiti del Prefetto e le attività istituzionali svolte dalla Prefettura, ma anche  per approfondire tematiche legate alla tutela dei diritti, la libertà di espressione, i rischi connessi all’uso di internet, dei social ed il loro corretto impiego, i pericoli derivanti dall’abuso di alcol e dall’uso di sostanze stupefacenti, la sicurezza stradale, la tutela della sicurezza pubblica, la protezione dell’economia sana dalle pressioni e dalle infiltrazioni criminali, la tutela dell’ambiente, la cultura della protezione civile intesa come consapevolezza di rischi e cura del territorio, la partecipazione dei cittadini alla vita civile, oltre agli argomenti di maggiore attualità.  Di qui il contributo decisivo offerto dagli operatori della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Polizia Stradale, nonché dal Corpo dei Vigili del fuoco.