Regionali, Gazzella: “Partire da infrastrutture e sanità”

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Gazzella che campagna elettorale è?

Certamente atipica a causa del Covid. Con il volto coperto dalle mascherine non ci resta che lo sguardo per interagire con le persone; nessun contatto né strette di mano. Eppure il rapporto con la gente non è mancato. Ho iniziato prima dell’estate il mio viaggio elettorale, sono stato in tutti i mercati cittadini, davanti alle chiese, ai bar e ai supermercati perché ho voluto farmi conoscere. Sono entrato in tante case e ho ragionato con moltissime persone. Stiamo vivendo un clima di incertezza che rende tutti più insicuri, fragili, spaventati, anche e soprattutto rispetto alla politica. Ecco perché ho, fin da subito, raccontato la mia storia e spiegato bene cosa intendo fare perché io non sono un politico di professione bensì un avvocato e se ho deciso di mettermi in gioco è perché voglio rappresentare l’Irpinia in Regione.

Che cosa chiede la gente?

Ripeto, c’è incertezza, insoddisfazione. Le persone sono disincantate e deluse. Girando tutti e centodiciotto i comuni, la richiesta è sempre la stessa: lavoro. Siamo in una condizione imbarazzante, il sud annaspa e non riesce mai a risolvere il problema. Come dico sempre, non ho certo io la bacchetta magica (come nessuno in realtà), ma una cosa si può fare: un piano straordinario per il lavoro soprattutto in questa fase post Covid, per i 30 mila cassaintegrati, ultracinquantenni che non riescono a ricollocarsi. Il governatore De Luca ha già smosso le acque con il maxi concorso per 10 mila posti, ma c’è bisogno di ulteriori misure eccezionali per assumere i giovani e garantire il turn over nella pubblica amministrazione.

Come si supera la crisi Covid? I fondi ci sono ma…

Ma devono essere saputi investire. Il Mezzogiorno ha una grande opportunità di riscatto. Nei prossimi anni l’Unione Europea fornirà ai Paesi membri un ammontare di risorse economiche mai sperimentato. Il problema ora è saperne fare buon uso. E la Regione può avere una funzione importante di mediatore tra UE e Stato centrale. Il Sud e quindi l’Irpinia dovrà essere capace di investire seriamente nel suo futuro e quindi utilizzare al meglio i fondi per la digitalizzazione e l’innovazione, completare finalmente le reti di banda larga e sviluppare le reti 5G; investire su istruzione e ricerca scientifica, digitalizzando la scuola, l’università, azzerando l’abbandono scolastico; riqualificare i centri urbani e le periferie, realizzando anche un piano per l’edilizia popolare; rivoluzionare la mobilità su ferro e gomma, investendo finalmente in infrastrutture, vero motore di sviluppo di aree depresse come quelle interne in cui viviamo. E poi di assoluta urgenza gli investimenti nella sanità.

La prima cosa che farebbe se fosse eletto?

Partirei proprio da questi ultimi due punti appena toccati: infrastrutture e sanità. Tra il 2025 e il 2026 saranno inaugurate le nuove tratte ferroviarie Apice-Hirpinia e Hirpinia-Orsara: un passo importante perché contribuiranno a cambiare la geografia delle nostre aree interne. Finalmente l’Arianese, Valle Ufita, la Baronia e l’alta Irpinia diventeranno fulcro dell’economia europea. Sono previsti 500mila passeggeri l’anno, sarà possibile raggiungere Roma in meno di due ore, Foggia in 15 minuti, Benevento in 7 minuti. Insomma, un sogno per chi come noi è abituato a spostarsi con difficoltà all’interno della stessa provincia. Per far in modo che la Stazione Hirpinia sia davvero utile, tuttavia, dobbiamo lavorare fin da ora per costruire anche un tessuto di infrastrutture su gomma moderno ed efficace. Mi riferisco all’opera viaria Contursi-Termoli in fase di ultimazione tra Lioni e Grottaminarda, anche se nulla si sa della tratta svincolo Tretorri-Manna-Savignano: tratto già finanziato e appaltato per 36.746 milioni di euro con lavori appaltati consegnati e mai iniziati. Circa 35mila abitanti (il cosiddetto nord-est arianese) esigono delle risposte immediate e dalla Provincia e dalla Regione. Ecco perché, ai fini di un vero e lungimirante sviluppo di tutte (e sottolineo tutte) le nostre comunità, la Regione dovrà nominare un commissario regionale affinché siano realizzati i lavori della bretella.  E poi il tema sanità. Non possiamo neanche immaginare che si ripeta quanto abbiamo sofferto e per questo la necessità di potenziare i nostri ospedali, come quello di Ariano, aprire il pronto soccorso di I livello a Bisaccia, riqualificare gli ospedali di Solofra e Sant’Angelo dei Lombardi, acquistare strumentazioni tecnologicamente avanzate, bandire i concorsi per assumere personale medico e paramedico, potenziare la medicina territoriale, supportare i centri di ricerca di eccellenza.

Che cosa ha sbagliato De Luca in questi 5 anni?

Avrei voluto una maggiore attenzione alle aree interne, ecco perché ‘Noi Campani’ chiede un assessorato ad hoc. Il napolicentrismo e il salernocentrismo devono finire. Detto questo però, voglio guardare a quello che possiamo ancora fare. De Luca vincerà, non lo dico io ma i sondaggi, e la provincia di Avellino con il giusto rappresentante può fare la differenza. L’ho ripetuto a più mandate: sono pronto a rappresentare il campanile di tutta l’Irpinia, sono pronto ad assumermi la responsabilità lontano da qualsivoglia forma di opportunismo e egoismo politico.