Rsa Guarino: il Consiglio di Stato conferma il commissariamento: finisce l’era della presidenza Guacci

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Rsa Guarino,   finisce del tutto l’era  Guacci alla guida  della struttura solofrana.  Il Consiglio di Stato- sezione terza-  ha respinto l’ennesimo  ricorso del Consiglio di Amministrazione (Cda)  presieduto da Antonio Guacci  contro la Regione, il Consorzio Servizi Sociali A5 e i commissari, confermando il commissariamento dell’istituzione. La decisione sancisce il proseguimento del commissariamento, a seguito del provvedimento di scioglimento del Cda emanato sia dalla Giunta regionale che dal Tar.

Il dirigente regionale Alessandro Cappuccio è stato confermato nel ruolo di commissario, incaricato di gestire la struttura e affrontare le criticità evidenziate nelle recenti sentenze, compresa quella del Tar, sezione staccata di Salerno. Il tribunale amministrativo regionale  mise in rilievo  nel verdetto di agosto 2023  “la presenza continua di gravi violazioni della normativa settoriale, specialmente in termini organizzativi e per quanto riguarda la salute e la sicurezza degli anziani ospiti delle strutture di assistenza.”

Il Consiglio di Stato, ora,  ha respinto l’appello in sede giurisdizionale, sezione terza, condannando gli appellanti alle relative spese legali. Nella camera di consiglio a Roma, i giudici hanno motivato la loro decisione, affermando di non aver riscontrato il superamento delle criticità gestionali segnalate dal Consorzio dei Servizi Sociali Ambito5. L’ordinanza del presidente Raffaele Greco ha evidenziato che i provvedimenti di revoca dell’autorizzazione e accreditamento adottati dal Consorzio mantengono la loro piena efficacia. Inoltre l Consiglio di Stato,   ha respinto l’appello in sede giurisdizionale condannando il cda alle relative spese legali.  E per il consiglio di amministrativo Guacci  si tratta  di altri capitoli di spesa da affrontare in aggiunta alle parcelle  da corrispondere agli avvocati  che hanno  discusso i ricorsi per conto della rsa solofrana. Le continue opposizioni alle sentenze del tar  da parte del Presidente del cda hanno costretto il Consorzio d’ambito  A 5 a costituirsi in giudizio con l’impego di onerose risorse che potrebbero essere impegate per i cittadini.

La revoca delle autorizzazioni per la Rsa solofrana era stata notificata a marzo  2023 insieme all’avvio del commissariamento da parte della regione Campania. Il procedimento per l’esercizio dei poteri sostitutivi era stato avviato dalla Direzione Generale per le Politiche Sociali e Sociosanitarie di Palazzo Santa Lucia. In una comunicazione del direttore generale Maria Somma si evidenziava che «a seguito di ulteriori segnalazioni anche anonime pervenute, con riguardo alle assunte criticità ed irregolarità nella gestione della Asp, veniva richiesto all’Ambito di riferimento di conoscere lo stato del procedimento avviato nei confronti della Asp di riposo per la revoca delle autorizzazioni al funzionamento dei servizi residenziali come quale casa albergo per persone anziani». Azione poi svolta dall’Ambito.

La Regione specificava che la revoca dei provvedimenti di autorizzazione e di accreditamento per la “Fabrizio Guarino” è dovuta “a delle criticità ed irregolarità rilevate dall’Ambito A5 nell’esercizio delle funzioni di controllo e di vigilanza sulle attività e sui servizi erogati dall’Azienda e avviava il procedimento di scioglimento dell’organo di Amministrazione ordinario con la nomina di un commissario”.

Da tempo alla “Fabrizio Guarino” di Solofra sarebbe in atto una vera e propria guerra nel merito della gestione assistenziale. Alcune criticità sarebbero state segnalate alla Procura della Repubblica, perché, secondo le accuse, fosse fatta piena luce su alcune carenze che fanno capo al Consiglio di amministrazione. Al cda dell’ente assistenziale era stata notificata in una lunga relazione, alcuni mesi fa, il disagio a cui sono costrette le operatrici. Il presidente del Cda dopo la relazione della coordinatrice Connie Della Sala si sarebbe dichiarato disponibile ad aprire una discussione sulle carenze denunciate.

Ma con il tempo le frizioni non si sarebbero appianate, anzi sarebbero addirittura aumentate tra i componenti del cda. Da qui un vortice di incomprensioni, che hanno portato ad un deficit graduale delle prestazioni e alla revoca poi delle autorizzazioni da parte della Regione Campania su valutazione del Consorzio dei servizi sociali .