Salta il Consiglio sul bilancio, presenti solo in due della maggioranza: crisi acuta. Foti: mi sfiducino se hanno il coraggio

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Enza Ambrosone e Barbare Matetich.
Sono i due unici consiglieri del gruppo di maggioranza del Comune di Avellino, che hanno inteso presentarsi in Consiglio Comunale, seduta dedicata all’approvazione del bilancio.
Insieme a loro i consiglieri di minoranza Giancarlo Giordano, Dino Preziosi, Nadia Arace, Mimmo Palumbo, Alberto Bilotta, Nicola Battista e Lino Pericolo nel ruolo di Presidente dell’assise considerata l’assenza di Petitto. 

Dieci presenze, compreso il sindaco Paolo Foti,  che non bastano a garantire il numero legale e la seduta salta. Tutto rinviato alla seconda convocazione di venerdì mattina.
"Un tecnicismo utilizzato ad hoc per approvare il bilancio in seconda convocazione", commenta il sindaco.
Uno scenario politico, quello che si ripresenta in tutta la sua drammaticità, che formalmente certifica la solitudine del sindaco e quelle che lui definisce le "imboscate".
Nemmeno le parole ottimistiche del senatore Enzo De Luca lanciate a margine della riunione del gruppo Pd di ieri sera, si sono tramutate in concretezza.
L’ennesima riunione tenutasi poco prima dell’inizio del Consiglio, alla quale hanno preso parte il capogruppo Geppino Giacobbe, Ida Grella, Silvia Tornatore, Adriana Percopo, Matetich, D’Argenio e Tornatore, per il sindaco sarebbe serviata per studiare quel "tecnicismo" per rinviare la seduta e cautelarsi da eventuali "guerriglie".

Sullo sfondo la posizione del sindaco (GUARDA IL VIDEO) che fa intendere chiaramente che attende siano quei consiglieri che gli remano contro a formalizzare la propria posizione.
In parole povere non ci saranno dimissioni da parte di Foti, almeno così il sindaco lascia intendere.
"Nel momento in cui io verificherò, e questo certamente avverrà venerdì o sabato, che non c’è di fatto una fiducia verso l’amministrazione io ne traggo le conseguenze, non c’è il minimo dubbio.
Però la città deve sapere che c’è una parte della maggioranza che vuole questa esperienza finisca".

Per il sindaco distinguo tra fedelissimi e non fedelissimi sono solo pure provocazione. Non ritiene abbia fedelissimi e le assenze in aula di oggi lo dimostrano.
Torna a parlare del malore che l’ha colpito poco più di un mese fa, al seguito del quale ha deciso "di non arrabbiarsi più" e tutelere maggiormente la sua persona.
Sta di fatto che torna a dire con chiarezza che "se di andrà avanti lo devono determinare loro e non io. Se mi arriva un messaggio chiaro dalla maggioranza che mi dice che non va più bene questa situazione ne traggo le conseguenze. Ma lo facessero con un atto formale".

Naturalmente la situazione determinatasi ha provocato il netto sdegno dei consiglieri di opposizioni. E’ il caso di Giancarlo Giordano che dice di "vergognarsi di far parte di quell’aula vuota".
Queste persone, i vari Festa e ancora di pù quelle persone vicine al Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, devono venire in aula e palesare la loro posizione con un voto contrario e andiamo tutti a casa.Non possono pensare di fare questo fuggi fuggi. L’ennesimo spettacolo indegno