Se si vuole cancellare Riace

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Che vergogna! Il ministro dell’interno ha deciso di cancellare Riace ed il suo modello di integrazione dei migranti, apprezzato in tutto il mondo come il simbolo dell’accoglienza, ordinando, con una circolare del suo Ministero, di trasferire tutti i migranti entro due mesi. Le ragioni alle quali si è ricorso appaiono ridicole e pretestuose: “Regole non rispettate”. Si sta superando ogni limite: abbiamo un ministro indegno di rappresentare un’Italia civile. Il sindaco di Riace non avrebbe rispettato le regole cosa che invece avrebbero fatto i “famosi” centri come il care di Mineo o quello di isola di Capo Rizzuto, solo per fare qualche esempio, che risultano ancora aperti.

Ricapitoliamo i fatti. L’arresto, seppur ai domiciliari, di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per irregolarità nell’affidamento della gestione rifiuti, ha suscitato un vasto moto di solidarietà e di partecipazione in tutta Italia ed anche fuori, stante la sua notorietà e l’unanime apprezzamento che gli si riconosce per come gestisce, con umanità ed intelligenza, l’integrazione dei migranti, pur operando in un piccolo paese della Calabria difficile per la contiguità con la criminalità organizzata. Senza entrare nel merito della decisione dei giudici e in attesa della sentenza, alcune cose vanno dette per amore di verità, non potendo estrapolare la vicenda umana dall’attività di sindaco che si prende cura dei migranti. Una prestigiosa rivista americana (Fortune) l’ha classificato tra le prime 50 personalità più influenti del mondo, insieme con Papa Francesco. Per Salvini e la Lega ed i tanti pennivendoli è, invece, uno che non rispetta le leggi e la sua amministrazione è allegra, disordinata e contabilmente non corretta, anche se non ha mai intascato un euro, perché i ragazzi che parlano la lingua dei migranti e interagiscono con loro non avrebbero titolo per farlo e non tutti gli scontrini dei migranti risponderebbero ai requisiti di legge ed altre stupidate del genere. Per diffamarlo, Salvini, il ministro della più rozza propaganda, nella sua foga di incitamento all’odio razziale, alla divisione e all’intolleranza, è ricorso persino alla testimonianza di un condannato vicino alla criminalità calabra, invocando regole discutibili, mai controllate per altri centri gestiti da privati spregiudicati e criminalità organizzata, e, senza attendere l’esito della sentenza, ha deciso di porre fine all’esperimento. Lucano è accusato di aver celebrato alcuni matrimoni per evitare il rimpatrio di emigranti, reato previsto dalla legge Bossi/Fini, da tutti considerata una legge ingiusta che tutti vorrebbero abolire e che, invece, continua ad essere in vigore, malgrado produca danni e sofferenze.

Per molti, e noi tra questi, il Sindaco Lucano si è reso responsabile di reati umanitari e la sua disubbidienza civile trova giustificazione nella Costituzione (art.10) e nella coscienza della gente che rispetta i dieci comandamenti.  Il vero problema è se si devono rispettare le leggi ingiuste. Se sì, è come voler condannare il Vaticano, i molti priori di conventi e le moltissime suore che violavano palesemente le leggi razziali nascondendo gli ebrei che, se presi, sarebbero finiti nei forni crematori. Mimmo Lucano, dote non comune, ha dimostrato disinteresse personale; non è accusato di corruzione o di peculato o di abuso di ufficio; la sua capacità di risolvere i problemi, prendendo su di sè responsabilità, che la burocrazia e la farraginosa legislazione impedisce a molti suoi colleghi di assumere, è fuori discussione. E’ messo in croce perché il vero obbiettivo è screditarlo, per metterne in discussione il metodo di integrazione che, invece dovrebbe essere preso ad esempio ed imposto a tutti gli altri i sindaci. La sua vicenda è stato solo un pretesto per la vendetta; Mimmo Lucano vede nei migranti il suo prossimo: persone umane che soffrono, non hanno diritti né futuro, scappano dalle guerre, dalle carestie e dalla fame e con mille sacrifici, pur tra torture e pericolo di finire in mare preda dei pesci, aspirano a sopravvivere con dignità. Il suo modello di integrazione si fonda su microstrutture del territorio, umane ed attente ai bisogni giornalieri. I migranti vengono inseriti nella Comunità; occupano case abbandonate rivitalizzando il centro storico, imparano la lingua ed un mestiere, interagiscono con gli abitanti e contribuiscono allo sviluppo economico e culturale del paese, impedendogli una sicura desertificazione e la fuga dei giovani. E’ un’accoglienza dal basso, diffusa ed umana, fondata sulla solidarietà e sulla coesistenza di razze, culture e religioni diverse. Quello di Riace è un esperimento di un laboratorio differente ed efficiente, che per i leghisti è, invece, un esempio da non seguire. I grillini cavalcano l’onda leghista, per non essere da meno. Per Salvini e per molti grillini e pennivendoli, che speculano sulle paure della gente mettendo i poveri e i migranti gli uni contro gli altri, al motto di “Prima gli italiani” il metodo Riace doveva essere fermato, cosa che ha fatto con tempestività. Nel suo caso, invece, pur indagato per sequestro di persona, per le note vicende della nave Diciotti, e segretario di un partito che ha rubato 49 milioni di soldi dei cittadini che restituirà in decine di anni, non ha sentito il senso morale di dimettersi. Il modello da seguire e da esportare è, invece, quello leghista come fanno i sindaci di Lodi e di Monfalcone, prendendo alla lettera gli incitamenti dei loro capi all’insegna del “Prima gli italiani”. Il sindaco di Lodi che, tra l’altro, è una donna e una prossima mamma, ha modificato i Regolamenti comunali, prevedendo l’autocertificazione per i cittadini italiani ed un certificato rilasciato dell’autorità consolare dei paesi di origine, difficilissimo da ottenere. Il comportamento odioso e cinico si ispira al più vieto razzismo e configura addirittura un sistema di apartheid perché costringe i bambini stranieri, anche se nati in Italia, a consumare i panini, che si dovranno portare da casa, in stanze separate, e non viene dato loro neanche lo Yogurt per merenda come agli altri.  Arrivano a prendersela anche con i bambini! Nessun commento: la disumanità ed il cinismo del provvedimento si commentano da soli. Analogamente si comportano a Monfalcone, nei cui cantieri migliaia di stranieri fanno lavori pesanti e a basso salario, che gli italiani non vogliono fare, ma si impedisce ai loro figli di frequentare l’asilo perché vengono inseriti in graduatoria prima gli italiani fino a concorrenza dei posti. Questi, se vogliono ed a spese loro, possono iscriversi agli asili dei paesi vicini. Questo è il modello della Lega e dei 5 stelle! Un modello indegno di un paese civile. Per questi motivi Riace deve essere cancellato, addirittura con un tratto di penna. Addio democrazia liberale che il “bocconiano” ministro senza laurea non conosce, non avendo mai letto – si presume-  Montesquieu, Locke, Rousseau, Tocqueville, Stuart Mill, Croce, Popper, solo per citarne alcuni. E’ rimasto fermo- per una vaga reminiscenza- al motto “Homo homini lupus” di Hobbes.  Eppure gli italiani, in grande maggioranza, non sono razzisti!

di Nino Lanzetta edito dal Quotidiano del Sud