Se si vuole zittire la stampa

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Fosche nubi si addensano all’orizzonte e sembrano foriere di temporali. Il clima non è dei più felici e lo smog e i veleni della modernità ammorbano l’aria che, di giorno in giorno, diventa più irrespirabile. Al di là della similitudine meteo le cose in Italia, dal punto di vista della politica, non vanno per nulla bene e la maggioranza giallo verde, nonostante i facili slogan, i sondaggi che sembrano premiarla, le assicurazioni di ottimismo, la fiducia sconsiderata che pongono in un’azione di governo, sconsiderata, approssimativa e maldestra, mostra ogni giorno di più vistose crepe ed incompatibilità dei due progetti e strategie di governo che molti, a cominciare da un’inetta opposizione, sottovalutano, finendo col  rafforzare una maggioranza/opposizione che si regge in piedi più per demeriti altrui che per meriti propri. E’ una maggioranza scandalosa che si regge su un patto scandaloso stipulato da due amici/nemici che interpretano, scambiandosi i ruoli, a volte la maggioranza ed a volte l’opposizione!

Eppure non sarebbe difficile smontare gli slogan, populisti, generici e sommari che l’azione governativa, spesso, smonta da sola: “Prima gli Italiani”, “Fuori lo straniero”, “L’Europa non ci fa paura”, “Abbiamo cancellato la povertà”, “Via i privilegi, i vitalizi e le pensioni d’oro”, “Il governo del cambiamento” e via di questo passo. Il famoso slogan: “Onestà, onestà”, sbandierato ai quattro venti dal M5S fin dalla sua costituzione, è finito nella nuova manovra “quella del popolo” (che appare per i proponenti più un atto di fede che un documento economico e che tutti, economisti seri, mercati, vertici europei, Autorità indipendenti giudicano inidonea a produrre crescita) è caduto, con un semplice colpo di spugna, sulle norme di uno dei condoni più osceni, che neanche Berlusconi riuscì a fare, ed è stato sostituito  dal più italico: “Fesso chi paga”. Ora Di Maio grida alla manina fraudolenta, segno di una incompetenza assoluta a governare e a controllare la macchina amministrativa, aggravata da un sentimento di rivalsa, espresso con toni sprezzanti ed offensivi, comune ai due “bocconiani” senza laurea, contro la stampa libera (vedi polemica contro La Repubblica ed il gruppo dell’Espresso!) e tutti i poteri di controllo e di garanzia previsti dalla Costituzione (Ragioneria generale dello Stato,  Banca d’Italia, Istat, Ocse, magistratura, Inps) i cui responsabili vengono invitati a dimettersi e a candidarsi alle elezioni.

Vogliono distruggere tutti gli apparati dello stato accusandoli di remare contro nel mentre non sanno né scrivere, né leggere le leggi che vorrebbero fare. Almeno finora, non ne hanno azzeccato una. Dove governano i 5stelle (vedi Roma) il fallimento è totale e dove governa la Lega, i principi di intolleranza, di divisione della popolazione, lo scarso sentimento di solidarietà e di umanità sono evidenti (vedi Lodi)! Il primo bersaglio è, non a caso, la stampa libera che gli fa le pulci, mettendo in evidenza giorno per giorno, la loro inconcludenza, la loro incompetenza e gli errori, veri e propri scempi giuridici ed economici, che fanno continuamente. La stampa deve stare con il popolo (naturalmente quello dei due dioscuri!) e quindi, se è autonoma dal governo (del popolo!), deve essere delegittimata. Erdogan, presidente della Turchia, cui si ispirano Salvini e Di Maio, si richiama al giudizio del “popolo”, perché –dice-  se c’è il popolo c’è democrazia. I Media non sono il popolo, ergo, sono contro la democrazia. Lui i giornalisti li incarcera (ne ha messi in galera 120!) ed alcuni misteriosamente vengono uccisi. Salvini e Di Maio, per ora lanciano avvertimenti e minacce; si impossessano della Televisione di Stato per controllarla ed usano moltissimo i social ai quali dedicano la maggior parte del loro tempo.  Nella Russia di Putin, ove Salvini dice di trovarsi benissimo, meglio che in molti paesi europei, sono stati uccisi 130 giornalisti. Orban ha fatto chiudere tutte i giornali avversari, riducendo al silenzio i rimanenti. Lo stesso Trump in America, paese nel quale non può fare quello che fanno i suoi amici, non lesina attacchi alla stampa, anche se oggi appare un po’ in difficoltà perché in Arabia saudita, paese amico, è stato ucciso il giornalista Khashoggi.  Tutti i tiranni ed i dittatori sono stati nemici della stampa libera. Mussolini leggeva e censurava personalmente, dormendo poco la notte, tutti i giornali e molti riottosi finivano a purghe di olio di ricino o agli arresti. La stampa libera è, pur tra difetti e imperfezioni, sinonimo di democrazia e di libertà. “E’ la stampa, bellezza” scrisse Giorgio Bocca in uno dei suoi ultimi libri!

di Nino Lanzetta edito dal Quotidiano del Sud