Si è spento il preside Barbato, una vita per la cultura

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Era un intellettuale a tutto tondo il preside Roberto Barbato, scomparso oggi all’età di 80 anni. Prima docente del liceo scientifico Mancini e poi dirigente scolastico, credeva fortemente nel potere della scuola di educare e trasformare la società. Aveva dedicato la sua vita alla cultura, all’arte e alla bellezza che aveva raccontato anche sulle pagine del Corriere dell’Irpinia e poi del Quotidiano del Sud. All’amore per la cultura affiancava curiosità, ingegno vivo e spirito poliedrico, qualità che lo spingevano ad interrogarsi con curiosità sul nostro tempo, su fenomeni di costume, spettacolo e trasformazioni della società. Con il preside Barbato abbiamo condiviso stagioni irripetibili di impegno giornalistico, entusiasmo e passione civile con l’idea che il giornale potesse essere strumento prezioso per riscoprire la memoria del territorio e dare ancora più valore all’informazione, aiutando il capoluogo e la provincia ad uscire dalla dimensione di una cultura ripiegata su sè stessa. Decisivo il suo contributo per far conoscere artisti di fama come il mosaicista Felice Nittolo o alcuni dei monumenti legati alla storia del territorio.

Tanti gli attestati di stima, i messaggi di affetto e cordoglio che hanno invaso la bacheca Facebok. “Addio, preside – scrive Angela Lonardo – mi piace ricordarti con questo sorriso. Ho avuto, per fortuna, la possibilità di abbracciare Angela, la moglie, che lo accompagnava, discreta e silenziosa, durante le lezioni presso l’associazione dell’Università Tempo Libero. Uomo generoso e colto, Roberto Barbato. Mancherai tantissimo al mondo della cultura”.

“Sono certa che ora starà già spiegando la essenzialità dell’ esametro dattilico ai suoi amici ritrovati in un mondo migliore – scrive Armida Tino – Ciao grande Roberto rimani anche tu nella galleria che è diventato il mio cuore”

“Senza retorica, è un pezzo di Avellino che viene a mancare” scrive Antonio Di Martino

A rendergli omaggio anche Angelo Cobino “Persona di eccellenti qualità professionali, culturali , educative, umane e relazionali sempre generosamente messe a servizio della Scuola, della Società e del Giornalismo per la crescita delle nostre Comunità. Un forte abbraccio alla Famiglia ed in particolare al Fratello Sergio con il quale eravamo in servizio militare nel 1973 nella Caserma Berardi”.

Alla moglie Angela Netta, ai figli Mario e Sergio, alle nuore  Annarita Rinaldi  e Amalia Innocente, alle nipoti Lara e Giovanna, al fratello Sergio, alla sorella Antonella giunga l’abbraccio del direttore Gianni Festa e della redazione del Corriere dell’Irpinia. I funerali si terranno domani pomeriggio, alle 16, nella chiesa di San Ciro di Avellino