“Solo insieme possiamo farcela”, nell’assemblea di App l’appello all’unità di Gengaro

Un incontro ricco di contributi che ha visto il candidato a sindaco del centrosinistra prendersi la scena per lanciare un monito alle associazioni e partiti presenti. Nella sala, gremita, anche Generoso Picone di Controvento, il presidente dell'istituto zooprofilattico Antonio Limone, il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana e Lello De Stefano referente dell'area Schlein per il PD irpino

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Una delle tappe che porteranno la città di Avellino al voto passa per il circolo Avionica. Un luogo non casuale, gestito proprio da quella associazione che fu sfrattata in malo modo dalla Casina del Principe dall’ormai ex sindaco Gianluca Festa.

Quella promossa, da Avellino Prende Parte, Più Europa Avellino e Insieme per Avellino e l’Irpinia è un’assemblea pubblica, uno spazio di democrazia puro, dove chiunque ha potuto portare il proprio contributo.

E’ in luoghi come questi che si può costruire una città, pezzo dopo pezzo. Le idee sono buone quando hanno la capacità di crescere insieme. Chi ha provato a fermare tutto questo – il circolo Avionica, ndr -, non ci è riuscito. Questa è la testimonianza che si può pacificare una comunità che oggi è lacerata al proprio interno, divisa tra vincitori e rosiconi. Non siamo qui per questo, ma per dire che sentiamo forte la necessità di aprire una nuova stagione per questa città. Lo facciamo guardando negli occhi tutti, per restituire una speranza che oggi manca“.

Esordisce così il referente di APP Francesco Iandolo che, alla seconda uscita da quando è stato abbandonato il tavolo del Campo Largo, apre questo nuovo movimento a chiunque abbia voglia di contribuire. “Non possiamo immaginare di offrire un’alternativa a scatola chiusa. Siamo convinti che c’è bisogno di aprire una nuova stagione di partecipazione. Abbiamo racchiuso la nostra proposta – aggiunge Iandolo – in sei punti: disertare la battaglia generazionale, chiediamo che il 50% della prossima giunta sia diviso tra giovani under 40 e quote rosa, aprire una casa per le donne, rifondare lo statuto comunale, il Comune diventi una casa di vetro e far diventare lo sport uno spazio per tutti“.

Gli fanno eco prima Pasquale Luca Nacca di Insieme per l’Irpinia e Avellino “il capoluogo ha perso il suo ruolo di guida. Sono tante le opere che sono state tralasciate, le emergenze non affrontate con l’importanza che meritano. Abbiamo le potenzialità per fare bene. La città ha bisogno di forze fresche e di persone che abbia voglia di impegnarsi e di fare politica” e Alfonso Maria Gallo di Più Europa Avellino: “Ad Avellino non si riesce ad avere la lucidità su cosa sta accadendo. La polarizzazione colpisce tutti. Un’amministrazione si dovrebbe valutare sulla trasparenza, il coinvolgimento dei cittadini. In questo momento la città si trova in un momento di grande sfiducia. Vogliamo continuare su questa strada? Dobbiamo mettere al centro la politica, permettendo di avere un forum cittadino, una consulta delle associazioni. É un momento delicato”.

Un incontro che sembrava essersi concluso, dopo numerosi interventi da parte di comuni cittadini. Ma, a prendersi la scena è il candidato sindaco del centrosinistra Antonio Gengaro, che lancia un appello:

C’è un lavoro da portare avanti che è immane. Un povero Cristo come me non può farlo da solo. In questo momento c’è bisogno di essere uniti – guardando soprattutto ad App, uscita dal campo largo da qualche settimana-. Nel mio programma c’è anche la sigla di Avellino Prende Parte. Magari fossi come Mister Wolf di Pulp Fiction – il personaggio che aveva la capacità di risolvere qualsiasi problema, ndr -. Siamo in una condizione di grande difficoltà che riguarda tutta la provincia.

Bisogna fare di tutto per stare insieme. La vicenda di Avellino è assimilabile solo a quella del post-terremoto. O c’è una classe dirigente che accompagna, o non possiamo farcela. Lego la parola amministrazione a servizio, perché noi dobbiamo essere al servizio della nostra comunità, utilizzare il potere per dare opportunità ai nostri cittadini. Ci sono tante sfide da portare avanti e se non c’è la saldatura tra il mondo cattolico, laico e progressista, non ce la si può fare“.