Travaglio conquista il Gesualdo: con la Meloni è tornato il pilota automatico. Dal reddito al superbonus, stanno distruggendo quanto di buono era stato fatto

"Sugli aiuti inviati in Ucraina tradita la Costituzione. Governi e informazione manipolati dai poteri forti"

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“Ci aspettavamo una marcia su Roma e invece abbiamo assistito a una retromarcia, ci aspettavamo le camicie nere e invece ecco le camicie gianbrune. Da una destra sovranista è scaturita un’Italia a sovranità limitata in cui le scelte più importanti sono affidate a forze esterne. Una destra che è diventata simbolo di illegalità e disordine”. E’ un Travaglio irresistibile che non risparmia strali al governo e a un paese alla deriva che continua ad essere vittima dei poteri forti, senza risparmiare l’informazione che asseconda i vincitori di turno ad andare in scena al Teatro Gesualdo di Avellino con “I migliori danni della nostra vita”. “I ministri – spiega –  stanno distruggendo quello che di buono era stato fatto fino ad oggi, dal reddito  al superbonus al decreto spazzacorrotti fino alla lotta alla evasione. Intanto, sparacchiano alla festa di Capodanno, con tanto di scorta per difendersi da sè stessi. Ve la immaginate la marcia sua Roma fatta da questi? Sarebbero arrivati già morti”

Ad essere passate al setaccio le strategie usate dalla destra per ottenere il consenso “Sparando cazzate nascondono i fallimenti sulla giustizia, sul Pnrr, sulla scuola, sull’Ucraina, sul Fisco con 14 condoni, mentre i nostri stipendi restano i più bassi d’Europa, i poveri fanno boom senza reddito e dobbiamo fare i conti con il caro vita, il caro benzina, il caro viaggi. Hanno approvato una manovra con i fichi secchi, senza soldi, mentre i migranti sono triplicati. Di questi 720 sono stati inviati in Albania, spendendo 200 milioni e 277 mila euro, Sarebbe stato meno oneroso comprare a ciascuno di loro casa. Tutto questo, mentre gli alluvionati non ricevono un soldo e viene approvata l’autonomia differenziata che altro non è che la secessione dei ricchi dai poveri. Lo stesso premierato rischia di essere una catastrofe, peggiorando gli effetti dei tagli su scuola e ricerca. Sono stati capaci di riesumare la Fornero e fare persino peggio, facendo passi indietro in tutti i settori, mettendo da parte le rinnovabili e rispolverando, ad esempio, i fossiili e gli spazzacamini. Sentiamo parlare, intanto, di questioni senza senso, bistecca sintetica, granchio blu, nuovi reati per punire comportamenti che erano già condannati dal codice penale. Penso alla ‘terribile’ emergenza dei rave party. Come abbiamo fatto, fino ad oggi, a non avere una legge sui rave? Lo stesso omicidio nautico sembra richiamare l’idea che prima era legittimo uccidere in acqua e ora non più”.

Il giornalista del Fatto passa in rassegna gli uomini del governo Meloni  “che sembrano a metà tra Famiglia Addams e i personaggi di Guerre stellari. Ci chiediamo se era necessaria una premier donna se, poi, fa peggio degli uomini. Giorgia, cristiana e madre, aveva promesso di difendere la famiglia tradizionale ma ha difeso solo la sua, che non è neppure tradizionale, fidandosi dei parenti e facendo malissimo”. Quindi punta l’indice contro il familismo di una destra che ha sistemato parenti e amici ovunque, a partire dalla sorella del presidente del consiglio, Arianna, coordinatrice del partito e dal cognato Francesco Lollobrigida “braccia rubate all’agricoltura che regala perle inestimabili, come quando, a proposito dei migranti, ha parlato del rischio di una sostituzione etnica per poi ammettere di essere ignorante più che fascista. Senza dimenticare il cognato di questi, il cognato mancato e poi la migliore amica della Meloni, tanto che il partito si dovrebbe chiamare Cognati d’Italia. Fino all’ex compagno Gianbruno che conduceva su rete 4 una trasmissione di politica, parlando ogni giorno della sua compagna presidente del consiglio, con un chiaro conflitto di interessi e collezionando gaffe su gaffe. Ha fatto più danni lui alla destra che il Pd, prima insultando il ministro tedesco, poi, dettando un tutorial alle ragazze su come evitare di imbattersi nei lupi ed essere vittime di violenza, fino a parlare, sempre senza cognizione di causa, dei cambiamenti climatici. Se tenesse la bocca chiusa si risparmierebbe almeno qualche cazzata”. Una carrellata che prosegue con Ignazio La Russa “che ti querela se non gli dici che è fascista” e suo figlio Geronimo sistemato “alla guida del Teatro Piccolo di Milano, dove un tempo c’era Strehler” o Giorgetti ” buono per tutti i governi, un Draghi che non ce l’ha fatta” o Salvini “Lo hanno fatto ministro alle infrastruttire così da consentirgli di giocare con i trenini e i ponti. Così Salvini ha scoperto ora che vuole il ponte sullo stretto”.

Non risparmia battute sul ministro Piantedosi “Il nome faceva ben sperare ma le speranze sono state tradite dal decreto anti rave, seguito dalla guerra alla Francia e alle Ong dei migranti, quando si sa bene che queste navi servono solo a nascondere i barconi che portano i clandestini. Sembra il gemello ottuso di Salvini, da prefetto quale era parla con battute che appaiono scritte da un ubriaco come quando ha definito i migranti carico residuale, accusando i genitori dei bimbi affogati di essere irresponsabili perchè scappavano da povertà e guerra e dovevano accontentarsi di barcarole”. E spiega come “Il mio preferito resta Nordio che è il ministro della giustizia ma non ama tutto ciò che è giustizia e vuole abolire intercettazioni, frode fiscale e chi più ne ha, piu ne metta. Non poteva credere che Messina Denaro fosse stato arrestato grazie alle intercettazioni. Poichè veniva smentito dai fatti nella sua lotta alle intercettazioni. Fino alle proposte di riforme da lui avanzate, più spiritose di quelle di Berlusconi, come quella secondo cui bisogna avvisare la persona che rischia l’arresto almeno 5 giorni prima. O Sangiuliano che “ha un’ansia da prestazione come se volesse liberare la cultura da secoli di un presunto dominio comunista e spara anche lui frasi inaccettabili, proclamando, ad esempio, Dante padre del pensiero di destra”.

Sottolinea come “con la Meloni è tornato il pilota automatico, le lobby finanziarie usano i governi come marionette e non esitano a farli cadere se disubbidiscono come è accaduto con Prodi. Il risultato è stato un finto bipolarismo, che vincesse la Destra o la Sinistra era la stessa cosa. Fino a che gli italiani si sono svegliati e hanno protestato, innescando un processo in cui è stato decisivo il ruolo svolto da un libro come “La casta” o dal blog di Grillo che non ci aveva mica pensato a fondare un partito. Sarà, poi, Fassino a sfidarlo e dargli l’idea di fondare un partito. I 5 Stelle vinceranno ma sarà impedito loro di governare, decisivo, per bloccare la loro ascesa. l’intervento del presidente Napolitano, che favorirà un’ammucchiata tra Pd e Forza Italia pur di non far andare al potere Grillo. Lo stesso Renzi che si era presentato come un rottamatore, scommettendo su un programma non diverso da quello di Grillo, una volta definito l’elenco dei ministri, si piegherà ai poteri forti, diventando lui stesso restauratore, costretto, poi, a lasciare dopo aver tentato di scassinare la Costituzione. I 5 Stelle riusciranno, ooi, a formare un governo, sotto la guida di Conte e con il sostegno della Lega, in questo modo si porranno le basi di un cambiamento, dall’attenzione ai poveri alla lotta al precariato, agli investimenti su scuola e sanità. Sarà, infine, Salvini, con la sua condotta schizofrenica, anche lui al soldo dei poteri forti, a farlo cadere. Successivamente toccherà a Renzi fare lo sgambetto al secondo governo nato dall’alleanza tra 5Stelle, Pd e terzo polo”.

Sullo schermo scorrono i titoli comparsi sulle pagine dei giornali, ad emergere la propaganda portata avanti da una parte dell’informazione per screditare riforme come il reddito di cittadinanza “accusando i percettori del reddito di essere poltroni e fannulloni quando poi i dati restituiscono cifre nient’affatto allarmanti con una truffa da parte dei non aventi diritto pari ad appena duecento milioni di euro. Una propaganda non diversa da quella sul Tav, il treno di cui Conte e la commissione di ingegneri da lui convocata avevano dimostrato l’inutilità, attraverso l’analisi del rapporto costi benefici. Lo stesso Conte, artefice del Recovery, sarà etichettato in tutti i modi dai giornali, tra Conte Balle, marchese del grillo, mago Oronzo e di volta, in volta accusato di tutti i mali del parse. Tuttavia, proprio la caduta del secondo governo Conte e l’ascesa al potere di Draghi sono state l’occasione per ripristinare il pilota automatico, con l’Italia asservita agli Usa e un vero processo di restaurazione. La Meloni ha vinto, ipotecando la conquista della presidenza del Consiglio, proprio nel momento in cui Draghi è andato al potere”

Tante le contraddizioni legate all’informazione, a partire dal racconto della guerra tra Russia e Ucraina e dell’invio di armi da parte dell’Italia “Abbiamo fatto affari per 23 anni con la Russia e ora scopriamo che Putin è un dittatore? Certo non è  l’unico dittatore con cui facciamo affari, importiamo prodotti da paesi come Algeria e Arabia Saudita che non sono certo esempi di democrazia. E se è vero che è stato Putin l’invasore è anche vero che in precedenza erano le comunità del Donbass ad essere state discriminate e aggredite dall’Ucraina. Senza contare che la Nato, a differenza di quanto promesso, si è estesa gradualmente al di là dei confini stabiliti e rischiava di inglobare anche Georgia e Ucraina. Nè possiamo dimenticare che siamo stati noi a insegnare a Putin che si possono fare guerre spacciandole per altro, come quando abbiamo etichettato le guerre in Afghanistan e Iraq come ingenerenza umanitaria o lotta al territorismo. Se è vero che Putin è un lupo, lo sono anche gli altri. Inviare armi all’Ucraina ha significato tradire la Costituzione del nostro paese nella quale la guerra viene ripudiata come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Un’anomalia risolta cambiando le parole, inventando una neolingua, come in Orwell, giustificando l’invio di armi come descalation, cosicchè la guerra diventa pace. E chi provava a dire tutto questo era etichettato come Putiniano come è accaduto a Conte. Ci chiediamo se non sarebbe stato più giusto dare la possibilità di autodeterminarsi anche a popoli come quelli della Crimea e del Donbass.  Allo stesso modo, era chiaro che, a dispetto di quanto scrivevano molti giornali, la guerra non sarebbe stata breve e l’Ucraina aveva poche speranze di vincere con notizie prima pubblicate e poi puntualmente smentite”.

Non ha dubbi Travaglio “I giornali dell’opposizione sono stata l’arma segreta del Pd. La stessa minaccia del fascismo è stata sbandierata così tante volte che quando sarà vera nessuno ci crederà”. E su Schlein “Mi sta simpatica perchè si vede che ci crede ma l’impressione è che la vogliano gli elettori ma non gli iscritti. Se continua di questo passo, con questo linguaggio e modo di rivolgersi agli elettori nessuno si accorgerà di lei”