Unione Popolare Avellino: ecco il partito trasversale delle privatizzazioni

0
730

«La scelta del consiglio comunale di Avellino di istituire una SDA è pienamente legittima, non la procedura per costituire la società “Grande”. Come Unione Popolare Avellino lo abbiamo evidenziato in più occasioni».

Il confronto a distanza continua, questa volta a nome dell’unione Popolare Avellino.

«Non è intervenuta la Regione Campania a tutelare quanto previsto dalla legge 14 da lei stessa emanata. Non è intervenuto neppure l’EdA Avellino nonostante quanto affermato nella nota del proprio DG, riportata nella risposta all’interrogazione del Consigliere regionale Ciampi da parte della Direzione Generale regionale al settore rifiuti, dove si legge: “la costituzione del SAD capoluogo comporterà la modifica del Piano d’Ambito adottato il 2 luglio 2021….. ed inoltre dovranno essere regolati i rapporti tra EdA e comune di Avellino con apposita Convenzione”. Questa è in affetti la procedura prevista dalla Legge regionale 14.

Il 27 aprile 2023 l’EdA Avellino ha deliberato invece in merito alla sola sottoscrizione della Convenzione, senza che questa sia stata preceduta dalla rielaborazione del Piano d’Ambito, e conseguentemente della VAS e del Piano industriale, atti imprescindibili per definire costi, organizzazione del servizio, e tariffe sia per la SDA che per l’EdA.

La Convenzione sottoscritta risulta una mera riproposizione dello Schema-Tipo della Regione Campania modificato solo in 3 punti delle Considerazioni e in 3 punti del comma 3 dell’articolo 6.

Al comma 3 punto 1 dell’art.6 della Convenzione i due enti si impegnano a: “collaborare per le attività istruttorie e valutative funzionali agli adempimenti propedeutici all’affidamento, anche ai fini della rispondenza delle scelte con i contenuti del Piano d’Ambito”.

In modo surrettizio viene stabilito di “collaborare all’affidamento” quando la gara era già stata indetta mesi prima dal Comune di Avellino con una gestione pubblico-privata. Incredibilmente viene anche stabilito una “rispondenza delle scelte con i contenuti del Piano d’Ambito” che non è stato rielaborato e addirittura in quello vigente è previsto, in termini organizzativi ed economici, una unica azienda operante sull’intero ambito e una gestione totalmente pubblica.

Risulta evidente che sono enormi gli interessi in gioco nello smantellamento dei servizi pubblici, tanto dei rifiuti quanto dell’acqua, della sanità come nell’istruzione e che potente risulta l’azione del “partito trasversale delle privatizzazioni”.

Confidiamo pertanto nella possibilità di un pronunciamento della “Magistratura Amministrativa” che faccia definitiva chiarezza sulla vicenda».