Università, nasce il giurista delle nuove tecnologie

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Compie vent’anni la facoltà di Giurisprudenza dell’università Suor Orsola Benincasa e celebra l’anniversario con nuovo corso di laurea magistrale con indirizzo per giuristi delle nuove tecnologie. L’ateneo napoletano ha scelto da tempo una strategia di particolare attenzione per i suoi allievi, a cominciare dal fatto che la “classe” conterà solo 150 studenti all’anno. Il motivo lo spiega il preside Aldo Sandulli: “È una scelta metodologica che consente di avere un rapporto diretto tra docenti ed alunni, un po’ come a scuola, ed in generale ci permette di ‘curare’ il singolo studente in tutte le fasi della sua vita universitaria, dal tutoraggio personalizzato durante il corso di studi all’incontro con il mondo del lavoro e delle professioni con un ufficio di Job placement dedicato esclusivamente ai laureati in Giurisprudenza”.

In questo solco si inseriscono le nuove iniziative presentate ieri, che guardando al futuro dei giuristi italiani aprono a due nuovi indirizzi all’interno del corso di laurea; il primo è dedicato al giurista d’impresa, con una particolare attenzione anche al settore del diritto ambientale e del diritto finanziario e dei mercati internazionali; il secondo è rivolto al giurista delle nuove tecnologie che si affiancano ai tradizionali indirizzi di ambito penalistico e amministrativo. Aggiunge il professor Sandulli: “All’interno di un piano di studi che da anni guarda alle nuove sfide della contemporaneità con l’inglese giuridico, l’informatica giuridica e la pratica on the job di stage anche internazionali il nuovo indirizzo per giuristi delle nuove tecnologie risponde ad una precisa richiesta del mercato: quella di un giurista che da un lato conosca tutte le sfaccettature del diritto che si interseca con le opportunità della rete ma anche – conclude il preside – con le sue difficoltà di regolamentazione normativa e dall’altro sia in grado di operare con le nuove piattaforme digitali di risoluzioni delle controversie anche a livello internazionale”.

Nel corpo docenti ci saranno, tra gli altri, il pro-rettore Mariavaleria del Tufo, professore ordinario di Diritto penale e coordinatore scientifico dell’area giuridica del dottorato in “Humanities and Technologies”; Roberto Montanari, professore straordinario di “Interazione uomo-macchina” e coordinatore scientifico del Centro di ricerca “Scienza nuova”; Giovanni Russo, procuratore aggiunto della Direzione nazionale Antimafia e docente di Metodologie informatiche e tecniche di ricerca per giuristi; Giorgio Ventre, direttore della Apple Developer Academy di Napoli e docente di Web e nuove tecnologie; Francesco Saverio Romolo, docente di Medicina legale.

In una realtà ormai caratterizzata e condizionata dall’utilizzo della tecnologia – spiega Lucilla Gatt, titolare della cattedra di Diritto delle nuove tecnologie del Suor Orsola – l’individuo e la società si espongono a nuovi rischi ma anche ad impensabili sviluppi e opportunità e in questo contesto il giurista del Terzo Millennio è chiamato ad essere consapevole dei progressi tecnologici e a governare le problematiche che essi pongono”.

Quindi, aggiunge la docente: “Di fronte a scenari complessi in cui compaiono bit coin, self-driving cars, human genome manipulations e digital identity, il percorso delle professioni legali tradizionali (avvocatura, magistratura, notariato) richiede nuove competenze, anche in ragione dell’informatizzazione dei processi e delle procedure. Si aprono molteplici orizzonti a nuove professioni (Data protection officer, Ict Manager) e nuove declinazioni di ruoli consolidati (Forensics investigator, Legal specialist)”.

Dunque, anche se, come dice Tom Stepard, “I giorni dell’orologio digitale sono numerati”, è giunto il tempo di fare i conti con un futuro arrivato forse troppo presto. E l’ateneo napoletano ha giustamente scelto di affrontarlo mettendo in campo il meglio, a cominciare dai quattro presidenti emeriti della Corte costituzionale che si annoverano tra i “top players” del corpo docenti (Francesco Paolo Casavola, Gustavo Zagrebelsky, Giuseppe Tesauro a Paolo Grossi). Fiore all’occhiello della Facoltà di Giurisprudenza, infatti, è proprio la squadra di insegnanti che in questi anni accanto ai docenti ordinari ha visto (e vede) impegnati anche alcuni tra i principali esponenti delle professioni forensi: magistrati, avvocati, notai e alti funzionari amministrativi, proprio per consentire agli studenti di avere un contatto reale e concreto con il mondo del lavoro e delle professioni legali. E, a seguire, la didattica innovativa e “personalizzata”, l’attenzione alla scrittura dei testi giuridici, la possibilità di stage anche internazionali: tutto questo (ma non solo) spiegano il successo della “scuola giuridica” orsolina che stando alle classifiche dell’Anvur (l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) è tra le migliori d’Italia.

Antonio Emanuele Piedimonte