Vertenza IIA: i dubbi restano, sindacato vigile

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Valle Ufita. L’estate rovente delle crisi industriali,  in questa provincia, continua. E si fa fatica a rimettere insieme i pezzi. L’assicurazione del ministro Urso, che all’ultimo incontro al Mimit, ha chiarito che di fallimento, ad Industria Italiana Autobus,  non se ne parla, almeno per il momento, però non toglie i dubbi.

I sindacati sono vigili, la politica sembra distratta. Fatte alcune eccezioni. E mostra una unione di facciata. Intanto non è stato più fatto quell’incontro, poi annullato per il maltempo, a Grottaminarda,  proprio per parlare di IIA. Mentre si aspetta che qualche notizia arrivi da via Molise,si studiano le cose  che hanno fatto dello stabilimento di valle Ufita una azienda in perdita. Sempre più esponenziale. Le tute blu aspettano di lavorare, con i componenti per fare gli autobus in magazzino. 29 milioni di euro di materiale non utilizzabile.

Un sussulto c’era stato con la ricapitalizzazione dello scorso mese di marzo. Ma evidentemente non basta. Lo scorso anno Industria Italiana Autobus ha chiuso con 47, 7 milioni di euro di perdite. Si spera, forse, nell’ingresso nella maggioranza degli azionisti di uno dei tre gruppi interessati che hanno già lasciato una manifestazione di interesse: la portoghese Caetano Bus, la Seri Industries di Caserta e la Sira Group dell’industriale bolognese Valerio Gruppioni,  già presente in alta Irpinia con due realtà. Continuiamo comunque a sentire, dalla voce degli operai, quale è il momento che si sta attraversando in valle Ufita.”

L’ultima posizione presa dal governo- dice Giovanni Garofano,  rsu della Fismic- è sicuramente positiva. Adesso, però,  vogliamo sentire quale è il piano industriale che ha in mente il nuovo cda, per discuterlo”. Garofano è convinto che”  soltanto in discontinuità con la gestione precedente, con all’interno della fabbrica persone competenti, si può riorganizzare la produzione “. “Ormai- conclude il rappresentante sindacale di IIA- da questo momento non possiamo più sbagliare e vigileremo su ogni euro speso.  Perché i soldi sono di tutti gli italiani “.

Giancarlo Vitale