“Cronaca di una passione”, Cattani racconta l’Italia al tempo della crisi

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“Sempre meno spazio per un cinema che racconta il reale”

 

“Non un cinema di denuncia ma la testimonianza forte di una piaga che continua a tormentare il paese, della crisi che finisce per colpire soprattutto i più deboli”. Spiega così il regista Fabrizio Cattani la pellicola “Cronaca di una passione”con  Vittorio Viviani, Valeria Ciangottini, Franca Abategiovanni, Pierluigi Corallo, Cristina Arnone che sarà proiettata venerdì 17 febbraio, alle 20.30, al Cinema Partenio di Avellino nell’ambito del ciclo “La voce dell’autore”, promosso da Zia Lidia Social Club e Quaderni di Cinema Sud. “Mi avevano colpito le tante storie di cui leggevo di piccoli imprenditori, di cittadini schiacciati dalle vessazioni di Equitalia fino ad essere costretti al suicidio. La percentuale di uomini e donne che hanno scelto di togliersi la vita a causa di problemi economici è allarmante. Così come l’assenza di interventi da parte dello Stato che assiste inerme a questo fenomeno. Volevo solo raccontare ciò che sta accadendo nel nostro paese. La crisi c’è ancora e per uscirne dovremo aspettare altri dieci anni”. Non ha dubbi Cattani: “A farne le spese sono sempre i più deboli, gli onesti, lo Stato continua ad usare due pesi e due misure, quando sono i potenti a trovarsiin difficoltà vengono loro abbonati debiti, dilazionati i pagamenti ma questa comprensione non si manifesta nei confronti dei cittadini comuni”. In tempi come questi non è facile per il cinema  raccontare il reale “poiché ai produttori oggi non interessa un cinema sociale, si sceglie di investire solo su pellicole che possono far incassare. Ho presentato il progetto di questo film a numerosi produttori ma nessuno ha avuto il coraggio di investire, ritenendo che una pellicola del genere non potesse interessare al pubblico. Ecco perché penso che le responsabilità non siano solo dei produttori ma anche del pubblico che cerca solo divertimenti ed effetti speciali e non è più abituato a un certo tipo di cinema come accadeva nella stagione del neorealismo”. La storia – Giovanni e Anna sono due coniugi sessantenni gestori di una trattoria in una cittadina di provincia, ma da qualche anno la loro attività risente della grave crisi economica che è giunta anche in Italia, dopo aver invaso l’Europa. Al danno, la beffa: l’agenzia delle imposte comunica loro un arretrato di ben cinquemila euro di contributi. I due anziani vedono la loro casa messa all’asta. Da cosa ripartire dunque? “ Credo – spiega Cattani – che la scuola possa svolgere un ruolo importantissimo nel rieducare il pubblico – Un ruolo che ha anche il cinema quando cerca di risvegliare le coscienze. Siamo incapaci di rbellarci a qualsiasi ingiustizia da parte del sistema. In una delle scene iniziali del film si vede uno sciame di formiche spazzato da uno spray, quelle formiche siamo noi quando non reagiamo, scegliamo di non far sentire la nostra voce, di non scendere in piazza”. "La scelta dello Zia Lidia Social Club, in collaborazione con altre realtà della cultura cinematografica irpina, e del cinema Partenio è ancora una volta indirizzata a promuovere il cinema di qualità e di coraggiosa riflessione sul presente perché il film di Cattani affronta con realismo e sensibilità uno dei "mali oscuri" dell’Italia al tempo della crisi, che non solo nel Nord Est ma anche tra i piccoli imprenditori del Sud, soprattutto in Campania, costituisce un’emergenza tanto diffusa quanto ignorata. Ad elevare il tono artistico del film, ben diretto da un regista-sceneggiatore molto apprezzato dagli esperti e dal pubblico dei festival, è l’interpretazione di due attori come Valeria Ciangottini e Vittorio Viviani, entrambi noti al grande pubblico, estremamente versatili (al cinema, in tv, a teatro) e prediletti dai migliori registi italiani: la prima da Fellini, Bolognini, Zurlini, il secondo da Monicelli, Massimo Troisi, Nino Russo ed Ettore Scola, che gli affidò una parte nel suo ultimo film "Che strano chiamarsi Federico" (2013), ma anche da registi emergenti come Michele Vannucci, che lo ha scelto per uno dei ruoli principali in Il sogno più grande, presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia" Paolo Speranza, direttore dei Quaderni di Cinema Sud. A confrontarsi con il regista l’attore Vittorio Viviani, Michela Palladino, giudice esecuzione fallimentare, Mariagrazia Villano, imprenditrice, vicepresidente giovani Confindustria, Salvatore D’ Acunto, Docente di economia politica presso l’Università Della Campania "Luigi Vanvitelli".
 Modererà la giornalista Maria Tolmina Ciriello.