25 aprile, il prefetto Spena: i principi della Costituzione vivano nel quotidiano. Ci guidino coesione e senso di responsabilità

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“La Costituzione è materia viva da coltivare nella sua applicazione quotidiana con responsabilità e coesione”. E’ il prefetto Paola Spena, alla sua ultima uscita pubblica, dopo la nomina a commissario straordinario per i beni confiscati, a sottolineare il valore di cui si caricano le celebrazioni del 25 aprile, promosse da Prefettura, Comune Capoluogo e Provincia di Avellino, in collaborazione con il 232° Reggimento Trasmissioni e le Forze dell’Ordine.  Si sofferma sul momento difficile che vive il paese “E’ un 25 aprile – spiega Spena – che dovrebbe essere, innanzitutto una festa, nel ricordo della tragedia da cui siamo usciti e del sacrificio di uomini e donne che sono riusciti a ricostruire il paese, unendo le forze. La Costituzione garantisce a tutti la libertà di manifestare, che è fondamento della democrazia. Mi auguro che le manifestazioni si svolgano senza momenti di tensione, che sia possibile esprimere il proprio pensiero nel rispetto di tutti. Come Prefettura abbiamo predisposto servizi di accompagnamento per tutelare chi scende in piazza e il resto della comunità”. E spiega come “E’ fondamentale quando la guerra imperversa in diverse aree del mondo recuperare il dialogo e trovare nuove soluzioni per stare insieme nel rispetto reciproco. E’ importante che siano presenti oggi tanti giovani a cui dobbiamo trasmettere i valori di libertà e democrazia”

E’ Giovanni Capobianco dell’Anpi a sottolineare il pericolo con cui deve fare i conti oggi la Repubblica  “Il sacrificio dei nostri partigiani rischia di essere vanificato dalle proposte di leggi su autonomia differenziata e premierato che rischiano di demolire il patto fondativo su cui è basata la casa comune. L’autonomia differenziata determinerà l’aumento delle disuguaglianze tra regioni, che si ridurranno a repubblichine in guerra tra loro, mentre l’elezione diretta del presidente del Consiglio rischia di favorire l’esasperazione della politica e di comportare una deriva autoritaria”. E ribadisce “Bisogna ripartire da un’etica della democrazia partecipata per salvare il paese”

La parata è quella di sempre, a sfilare insieme alle Autorità, il Medagliere dei Combattenti e Reduci e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il Gonfalone della Città di Avellino, decorato con Medaglia d’Oro al Valore Civile e Medaglia d’Oro al Merito Civile, e il Gonfalone della Provincia. Quindi spazio alla cerimonia dell’Alzabandiera e alla deposizione della corona d’alloro, con la Guardia d’Onore al Monumento dedicato ai Caduti.

Ci sono tutti, o quasi, il presidente della Provincia Rino Buonopane, il vicario don Pasquale  Iannuzzo, il procuratore Domenico Airoma, i comandanti di Carabinieri, Finanza, Vigili del fuoco e Questura, i parlamentari Toni Ricciardi e Gianfranco Rotondi, numerosi primi cittadini, la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Fiorella Pagliuca. Arappresentare il Comune di Avellino il subcommissario Rosanna Gamerra.

Una cerimonia che ha scelto di coinvolgere i giovani, accompagnata dall’Inno d’Italia e dalle marce eseguite dagli studenti del Conservatorio “Cimarosa” di Avellino, con la partecipazione di una rappresentanza di giovani della provincia che, in collaborazione con il FAI Giovani di Avellino, hanno avuto la possibilità di visitare il Chiostro ed il Salone degli Specchi all’interno di Palazzo di Governo. A chiudere l’anniversario della Liberazione la cerimonia dell’Ammainabandiera.