“A cosa serve lo sciopero all’AIR? O meglio a CHI serve l’agitazione endogena indotta?”

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 Il  Comune di Avellino  finalmente batte un colpo sulle politiche della mobilità, affrancandosi  da quel letargo che lo avvolge forse  intorpidito  da evidenti  conflitti competenze in seno al consiglio,  lanciando un chiaro segnale di ritrovato protagonismo istituzionale indispensabile per il recupero dell’Autostazione attorno a cui ridisegnare il sistema dell’offerta dei servizi di trasporto ,… e cosa succede?  c’è chi non trova di meglio da fare che far “agitare” non si sa bene  cosa e per CHI. Cosi in una nota il Segretario Generale della Uil Luigi Simeone e Michele Caso Segretario della UIL Trasporti..

Avellino, a difesa della peculiare qualità della vita,  non può continuare ad avere i problemi di una metropoli in termini di traffico e di inquinamento senza che nessuno intervenga, bisogna diversificare i flussi di entrata ed uscita dalla città, sapendo che in corrispondenza degli orari di apertura e chiusura delle scuole la città vive un disagio, che va affrontato senza indugi, anche con soluzioni ponte in attesa della definitiva attivazione dell’autostazione che affidata all’AIR nel 2005  probabilmente per accelerarne l’apertura,  resta ancora uno dei segreti delle opere incompiute.  La discussione non può essere spostata artatamente sulle soluzioni tampone, invece che sui problemi che impediscono quelle definitive, i lavoratori troveranno più confortevole via Pini che la desolazione dello Stadio ma questo è talmente palese da  rendere sconcertante ogni diversa valutazione.

 Il Comune avrebbe fatto bene a restare titolare del sito, sia per il valore strategico dell’opera, che non può correre il rischio di essere utilizzata per fini diversi da quelli  per cui fu pensata, sia per l’impatto sociale ed economico che ne potrebbe derivare dalla sua completa attivazione. Il  sindaco protempore animato da un nobile principio, fu probabilmente indotto ad una valutazione sbagliata con la promessa da parte della Regione del salvataggio del GTI ATI poi mai assorbito in AIR diversamente dagli affidamenti del tempo..

Ad undici anni dalla svendita dell’Autostazione qualunque scelta che porta nella direzione della sua centralità va sostenuta e non avversata, gli studenti troveranno più agevole il nuovo sito piuttosto che  gli spazi allo stadio, o peggio ancora largo Santa Rita, di cui nessuno si  è preoccupato  per quanto significa in termini di isolamento per i lavoratori e  per gli studenti arrivarci….ma questa sicuramente  non fu riflessione   indotta a valutazione forse perché non toccava il nervo scoperto dello scandaloso ritardo con cui si è gestita la partita dell’Autostazione.

Il Comune deve andare avanti e soprattutto deve convocare un tavolo, più volte richiesto, anche per    chiarire alla città i motivi dello stato di paralisi in cui versa l’autostazione senza la cui ultimazione ogni  iniziativa non sarà completa e pertanto soggetta sempre  a strumentalizzazioni, conclude la nota UIL.