Addio alla regista Chiara Rigione, passione e dedizione: il cinema come strumento di partecipazione

I funerali nella chiesa dell'Annunziata di Mercogliano. Il 17 maggio al Movieplex l'omaggio di Zia Lidia e dei tanti amici

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Con la sua associazione cinematografica Kinetta Lab era diventata un riferimento del panorama culturale campano, a cavallo tra Avellino e Benevento, grazie alla passione che metteva in ogni cosa e alla sensibilità che la contraddistingueva nel suo essere donna e artista. Si è spenta ieri all’età di 37 anni, dopo aver combattuto tenacemente contro un male incurabile.

Dopo la maturità classica, si era laureata in Ingegneria Energetica, poi la scelta di dedicarsi all’universo del cinema e delle produzioni video.  Insieme al regista e fotografo Michele Salvezza era tra le animatrici dello spazio culturale “Labus”, luogo di promozione e diffusione della cultura cinematografica attraverso laboratori didattici, proiezioni ed eventi. Nel 2015 la sfida dell’associazione cinematografica Kinetta con cui portava avanti la sua idea di cinema attenta all’uomo e alle relazioni. Aveva studiato montaggio e post-produzione video, poi erano arrivate le esperienze come assistente ai cortometraggi “OvoSolo” (2013), “YouBorn” (2014), selezionato al Bogotà Short Film Festival, e “Gioventù Ribelle” (2015). Nel 2014 la partecipazione alla realizzazione dell’installazione video e performativa “Fantasmagorie” per Textures Collettiva Contemporanea.

Nel 2013 e nel 2015 era stata tra le protagoniste del progetto Zirma Cine Lab, con laboratori di fotografia su pellicola e filmaking. Nel 2015 aveva realizzato insieme a Michele Salvezza il documentario “Acte Utile”, in collaborazione con l’Associazione a tutela dei diritti dei sofferenti psichici La Clessidra. Poi era stata la volta del progetto LIMITI, finanziato nell’ambito del piano azione coesione “Giovani no profit” della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, realizzando il montaggio del docufilm “Fine Pena, il futuro oltre le sbarre” (2016). Tra le sue creature più belle il laboratorio di educazione all’immagine Labus in Fabula per bambini dai 4 anni in su, era nato così il cortometraggio “Il cinema è un’invenzione per l’avvenire” (2016). Nel 2018 il suo progetto di documentario tratto da materiale d’archivio intitolato “Domani chissà, forse” era stato selezionato tra i dieci finalisti del Premio Zavattini Unarchive 2018/19 promosso da AAMOD e Istituto Luce Cinecittà. Nel 2019, il progetto, risultato tra i vincitori del premio, era stato prodotto, realizzato e presentato in concorso al “Filmmaker Festival” di Milano.  Tra i suoi ultimi lavori il film “DentrOrsa”, selezionato per il premio Rai Cinema Channel al Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera. Nel 2020 aveva partecipato all’ideazione e alla realizzazione del progetto di film collettivo “I Racconti del Balcone“, prodotto da Kinetta e suddiviso in 23 capitoli, alcuni dei quali selezionati in festival di cinema e videoarte in Italia, Australia e Cile. Sempre nel 2020 ha realizzato il cortometraggio “Orfani del sonno”, presentato in anteprima da Collettiva.it e successivamente al Laceno d’oro e al festival Sguardi sul reale – Abbecedario del reale di Arezzo.

Tante le collaborazioni con le associazioni del territorio, dallo Zia Lidia Social club con cui aveva stabilito una proficua sinergia al festival Laceno d’oro di cui era un riferimento importante.

“Amica mia, compagna di tante avventure dove ci siamo appassionati a organizzare, a progettare, a prenderci in giro e qualche volta – scrive il fotografo Luca Daniele – come nelle vere amicizie, ci siamo capiti meno, sei stata preziosa in tanto di quel che mi hai dato. Spero di aver fatto altrettanto con te e che in qualche modo continuerai a guardarmi come hai sempre fatto, con gli occhi dello stupore e della scoperta che ti hanno sempre accompagnato nella tua passione unica e mai doma verso la bellezza. Sarai con me per sempre…buon viaggio”

“Dovrei trovare le parole, ma non ne ho- scrive Michela Mancusi dello Zia Lidia Social Club -So solo che non torneranno mai più momenti così. Perché eri tu a regalarmeli”. Lo Zia Lidia la ricorderà con una serata a lei dedicata mercoledì 17 maggio, alle 20, al Movieplex di Mercogliano. Nel corso della serata dedicata a Chiara saranno proiettati il suo cortometraggio “Domani, chissà, forse”, premio Zavattini e “Labus in fabula”, frutto dei laboratori per educare al cinema i più piccoli
Il 30 marzo – è il messaggio degli amici dello Zia Lidia – avremmo dovuto raccontarti, come annunciato da te alla conferenza stampa di presentazione del ventennale dello ZiaLidiaSocialClub. Avevamo immaginato “‘una masterclass” dedicata alla regia e al montaggio che sarebbe stata l’occasione per ripercorrere tutto il tuo intenso e frenetico percorso di artista, regista, operatrice culturale, poetessa delle immagini. Ricordo quando te lo proponemmo. Non è che ne fossi così entusiasta, non hai mai amato le celebrazioni, meno che di te stessa. Ma accettasti con un sorriso che non cammuffava lo spirito critico. Tu volevi fare, leggere, raccontare il cinema e condividere questo amore con il mondo, anche con i più scettici. C’è da dire poi che le tue scelte non fossero sempre concilianti, erano sempre le più estreme, le più audaci, quelle che aiutano a spostare un pò lo sguardo ma che non fanno i conti con il pubblico. Non era facile accontentarti, ma impossibile dirti di no. Con te solo film rigorosamente in lingua originale (perché altrimenti i miei amici di Benevento non vengono) e autori mai troppo osannati dalla critica. Sarebbe stato troppo facile e a te non interessava. Esattamente un anno fa organizzammo insieme la proiezione di “France” di Bruno Dumond. C’è una foto in cui immortaliamo i tuoi occhi che brillano, occhi pieni di cinema. Lo Zia Lidia Social Club era diventata con nostro grande orgoglio la tua seconda casa. Perché Kinetta spazio Labus abitava in te, senza fissa dimora. Lavorare insieme a più progetti, dal festival del Cinemaquebecitalia, al ‘Cinema che non si vede”, al “Binirica-short-film-Festival’, fino ad arrivare nelle scuole con ‘Fuori Campo, a condividere la ‘Cineresistenza’ nella pandemia e i laboratori di poesia visiva per i bambini con ‘Manocrea’ ha costituito per tutti noi un grande momento di crescita e di rinnovamento. Ma sopratutto è stata e resta un’ esperienza umana assoluta che continua a vivere di giorno in giorno attraverso tutte le persone che ti amano, che sei riuscita a mettere insieme e connetere come in uno splendido montaggio del più bel film mai andato in onda. Ma che tiene strette miracolosamente le nostre esistenze alla tua”.
Commosso l’omaggio degli amici di Kinetta “Sei diventata Luce, memoria dei momenti passati a guardare film, ad ascoltare musica, a parlare delle innumerevoli pellicole proiettate al Labus in questi anni. Kinetta era la tua seconda pelle, la tua seconda casa, lo spazio in cui sei cresciuta, dove hai coltivato e condiviso la tua insaziabile passione per il cinema. Lasci in noi un buio bianco che ha la stessa profondità dello schermo su cui proietteremo film, idee, sogni e nuove visioni”.
“Chiara ha scelto ogni volta la partecipazione – scrive Bianca Fenizia del Laceno d’oro – la presenza, l’esserci per tessere reti e conoscenze, persone e passioni. Ma tutto questo non l’ha mai fatto per narcisismo, anzi. Chiara custodiva con tenacia la speranza che l’unione tra forze diverse potesse realmente cambiare le cose. Chiara non ha mai smesso di pensare che un altro mondo fosse possibile. Amava la pluralità e come un’ape operaia ha sempre visitato comunità, associazioni, comitati rispettando puntualmente la riservatezza, di chi incontrava e la sua. E il suo cinema ha rispecchiato il suo sguardo senza interruzioni: con collegamenti impensabili, dinamiche inattese, schivo e al tempo stesso abbagliante. Per il Laceno d’oro Chiara Rigione è stata molto di più di una regista: amica propositiva, critica puntuale, giurata instancabile. In ogni momento Chiara non solo pensava al cinema, ma viveva il cinema, nelle sue infinite possibilità di crescita: perché ciò che aveva più a cuore era il futuro. Per questo motivo, anche se straziati e scossi dalla perdita, le promettiamo che il nostro impegno rimarrà lo stesso: curare l’avvenire, gli sguardi e le idee che verranno”.
Umberto Rinaldi di Cortoeacapo ricorda come “Sembra ieri, la scorsa estate ci siamo incontrati al festival e abbiamo condiviso la comune e travolgente passione per il cinema. Siamo certi che in questa passione ti ritroveremo”.
“Addio Chiara – spiega il poeta Federico Preziosi – certi piccoli ricordi non sono niente, pochi contatti, ma ben impressi. L’ultimo incontro che mi resta risale a quella sera in giardino, a casa di Maria Teresa per un incontro poetico. Ci saremmo dovuti rivedere per dei film ungheresi, ma il tempo, la vita, la quotidianità… Ora è tutto imbottigliato nell’altrove”.
A dedicarle un omaggio sincero anche gli amici di Laika “La nostra cara Chiara, nel suo (purtroppo) breve viaggio, si è avvicinata a tutti noi allo stesso modo con cui approcciava le diverse forme di cultura di cui era una dispensatrice gentile, preparata, gioiosa e impegnata. Un approccio finalizzato sempre all’inclusione…Dell’arte faceva un uso perfetto come faro illuminante per condurci verso quella bellezza (e “civiltà”) che troppo spesso ci sfugge”.
Stella Iasiello scrive come “Le nostre strade si sono incrociate varie volte, così come può accadere tra due operatrici culturali ostinate che vivono tra l’irpinia e il sannio, i nostri incontri erano sempre avvolti dalla tua totale disponibilità e gentilezza nel cercare di fare insieme cose belle. Tutto il tuo lavoro non andrà perduto”.
“Tutto il tuo amore – ricorda Rosanna Maryam Sirignano – quello che mi hai insegnato, la tua dolcezza, il tuo sostegno resteranno per sempre. Esci di scena con poesia, potenza ed eleganza, ricordandoci prepotentemente che la vita e la morte fanno parte dello stesso meraviglioso mistero, che il tempo e il corpo non sono nostri e possono sfuggirci in qualsiasi momento. Proprio per questo bisogna dedicarsi a ciò per cui siamo veramente nati e tu lo hai fatto”.
A ricordarla con commozione Arcimovie NapoliChiara era una cara amica della nostra associazione. Negli ultimi anni aveva fortemente intrecciato la sua vita alla nostra, partecipando alla stupenda esperienza della residenza cinematografica Fuori Campo tra Ponticelli e Bologna, realizzando con noi e con UCCA anche un bellissimo corto, collaborando con la nostra rassegna Astradoc – Viaggio nel cinema del reale in cui aveva portato solo a marzo scorso le bellissime proposte delle giornate del Cinema quebecchese con Cinemaquebecitalia, presentando i suoi lavori nei “nostri” Cinema, conducendo con passione tanti laboratori scolastici con bambini e ragazzi, e, da ultimo, animando le proiezioni e i laboratori del nostro progetto CIPS a Benevento ancora in corso.
Chiara adorava i bambini e ha fatto in tempo a diventare mamma, prima di lasciarci. Resta tutto il bello che ha saputo regalarci e con cui ci ha tanto arricchito”.
“Abbiamo perso Chiara – scrivono gli amici di CinemaQuebec Italiaci ha lasciato un’amica, una compagna di avventure creative. Chiara ci mancherà la tua determinazione e la tua forza, la tua passione per il cinema e il tuo amore per la vita”.
Una storia, quella di Chiara Rigione, di coraggio e amore per al vita come testimonia la nascita di sua figlia, la dolcissima Diana, solo poche settimane fa
I funerali si terranno mercoledì 17 maggio, alle 15.30, muovendo da via Nazionale e proseguiranno per la chiesa dell’Annunziata e San Guglielmo a Mercogliano. Un abbraccio giunga al marito Cristoph, alla piccola Diana, al padre Ciro, alla madre Teresa Chieffo dalla redazione