Annacarla e le altre, Carloni: nei racconti di Anzalone una forza rivoluzionaria

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Un libro dalla forte valenza politica, contraddistinto da una forza rivoluzionaria. A sottolinearlo l’onorevole Anna Maria Carloni, nel presentare questo pomeriggio “Annacarla e le altre” di Luigi Anzalone, Pensa edizioni, presso il Rusticone di Avellino, insieme alla scrittrice Emanuela Sica e alla professoressa Mirella Napodano. “Questa raccolta di racconti – prosegue Carloni – ci parla delle trasformazioni che hanno investito le relazioni nella società di oggi, un fenomeno che si avverte ancor di più dopo l’emergenza Covid. In queste pagine l’amore diventa esaltazione dell’umano”. Ribadisce come “Le donne che caratterizzano questi racconti sono profondamente libere, responsabili delle loro azioni, autonome nelle scelte amorose, non sono mai donne oggetto nè si sentono preda. Ecco perchè questo libro si carica di un valore forte in un momento in cui la violenza di genere è un’emergenza e si parla tanto di relazioni tossiche”. Sottolinea come “l’amore è tradizionalmente concepito come sogno di fusione, capace di superare le divisioni tra maschile e femminile. Tuttavia, nell’uomo questo ritorno alla madre per poi tornare al sè ha spesso rappresentato una tragedia. C’è bisogno, invece, di un salto culturale dell’identità maschile, di una costruzione dell’amore come lavoro quotidiano, basato su mediazione e ascolto, sulla cura degli uni verso gli altri. L’amore diventa così forza spirituale e politica capace di orientare le scelte”. Quindi richiama l’amore per Napoli che emerge dal volume “Napoli diventa simbolo della poesia della vita, come città mondo”. Sottolinea quel forte richiamo pacifista che caratterizza tutto il volume e in particolare l’ultimo racconto dedicato alla canzone Lili Marleen “Del resto, già nell’Iliade le donne sono figure di pace”

E chiarisce come “a un sottotesto denso sul piano filosofico si affianchi una forte accessibilità con il libro che offre una vera esperienza sensoriale, capace di avvolgere il lettore”. Emanuela Sica si sofferma sull’elemento nascosto che caratterizza il volume “Ci troviamo di fronte, leggendo questa raccolta, a un’emigma che si svela a poco a poco, a tenere insieme tutte le storie è l’amore mancato, quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Lo stesso amore per Napoli richiama la figura della dea madre, quasi a compensare una carenza di amore materno. Ed è proprio questa carenza di amore a generare guerra. Così l’ascolto di una canzone come Lili Marleen riconduce alla madre ‘In quei pochi minuti in cui i soldati ascoltavano Lili Marleen, essi indossavano la divisa con cui le loro madri li avevano messi al mondo”.

Napodano pone l’accento sull’eterno femminino che è centrale nel volume, sulla femminilità come essenza archetipica “Ci troviamo di fronte a tante storie d’amore, ora di estraneità ora di sintesi, tenere e struggenti, dai maestri di Flumeri dal destino tragico ad Abelardo ed Eloisa, fino ad Annacarla costretta a fare i conti con un destino terribile”. E’ Floriana Guerriero a porre l’accento sul duplice sguardo che caratterizza il volume, dal racconto delle vicende amorose alla ricostruzione del contesto sociale in cui si muovono i protagonisti, dal tentato golpe di Di Lorenzo al sisma del 1980, dalla condizione dei contadini del Sud all’Italia degli anni ’50 in cui imperversava l’analfabetismo fino alla fine dell’ideologia comunista

E’ infine Anzalone a raccontare come il libro si inserisca in una trilogia cominciata con Edipo e Il caso Antigone e spiega come “l’uomo finisce per essere subalterno in questi racconti, poichè la vita nasce dalla donne. Ho cercato di contrastare quei cliche consolidati nella nostra cultura secondo cui è sempre la donna a tradire, dimostrando l’esatto contrario. E mi sembra che Anna Carla, il cui nome deriva da un racconto di Fruttero e Lucentini, sia la figura che meglio sintetizza la raccolta, con la sua capacità di mettersi in discussione quando perde il mondo perfetto in cui viveva, trasferendosi da via Monteleone ai quartieri spagnoli. Un racconto in cui entra con forza anche il tema della camorra”. E confessa come “I personaggi che mi hanno ispirato sono oltre a me stessa Bassolino e mio padre”. Per ribadire come “l’amore diventa strumento per vincere la morte”