Anzalone: Iannicelli, un cattolico illuminato e democratico progressista

"Nel 1995, quando ero alla guida della Provincia, lo volli al mio fianco come vicepresidente"

0
846

Luigi Anzalone

Il dottore Michele Iannicelli non è più. Ci ha lasciato proprio in questi giorni di vigilia natalizia, dando un grande dolore alla sua famiglia, a cui vanno le mie più affettuose condoglianze, e suscitando un profondo cordoglio nella città di Avellino e in quanti lo conobbero e lo ebbero amico.
In me la Sua scomparsa ha provocato l’effetto che può avere solo chi nella vita si è dimostrato un uomo buono ed esemplare da tutti i punti di vista e fraterno amico, sodale in nobili imprese.
Michele Iannicelli, laureato in giurisprudenza, è stato un dirigente di spicco della Democrazia Cristiana della città di Avellino, dove ha ricoperto importanti cariche di partito ed è stato consigliere comunale, capogruppo consiliare dc, assessore tra la seconda metà degli anni settanta e la prima metà degli anni novanta. Cattolico di forti e radicati sentimenti, divenuto ben presto alto funzionario regionale, si impose nella sua professione per la sua eccezionale preparazione giuridica. Che gli fu utile non solo in quella attività ma anche in politica dove si caratterizzò come democristiano di sinistra, legato in prima persona a Mancino e De Mita.
Quando il 5 maggio 1995 venni eletto presidente della provincia con un imponente suffragio, mai più eguagliato in qualsivoglia competizione elettorale, più di 224 mila voti, volli lui, che era stato eletto consigliere provinciale, come vicepresidente, rifiutando le indicazioni del suo partito e dei suoi leader, che sostenevano un altro nome. Fu una scelta quanto mai felice: Michele era un amministratore preparato, colto, equilibrato, un cattolico illuminato, progressista, un uomo di adamantina moralità, tutto inteso al bene pubblico, al prestigio delle istituzioni democratiche e ad aiutare chi meno ha. Abbiamo fatto cose belle assai insieme e innanzitutto abbiamo moralizzato l’ente provincia facendone una cosa utile per la gente irpina, ad onta delle lotte feroci che ci venivano fatte dalle bande di straccioni e malfattori imperversanti nei nostri rispettivi partiti.
Michele lascia in me un grande vuoto, lascia un esempio fulgido e bello da seguire a chi vuole servire con onore e impegno le istituzioni e il popolo.